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Apm Archeologia Postmedievale 8 2004


Apm Archeologia Postmedievale 8 2004
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Apm Archeologia Postmedievale 8 2004


Apm Archeologia Postmedievale 8 2004
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Author : Guido Vannini
language : it
Publisher: All’Insegna del Giglio
Release Date : 2005-09-01

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Apm Archeologia Postmedievale 25 2021


Apm Archeologia Postmedievale 25 2021
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Author : Giuliano De Felice
language : it
Publisher: All’Insegna del Giglio
Release Date : 2022-05-31

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Già oltre un quarto di secolo fa, con il convegno “Archeologia Postmedievale: l’esperienza europea e l’Italia” (1994, poi pubblicato nel 1997), il tema della “fine cronologica” del senso dell’archeologia venne risolto con l’indicazione che si trattava di un falso problema, anche ironizzando sul concetto implicitamente svalutativo di “tardo”, soggettivamente applicato in archeologia secondo la specializzazione cronologica dei vari ricercatori. Senza trascurare la “condizione privilegiata che caratterizza l’archeologia postmedievale come area di ricerca intrinsecamente pluridisciplinare” e le potenzialità di sviluppare modelli interpretativi generali utili anche ad altre archeologie, grazie alla maggiore ricchezza qualitativa di fonti di natura differente su un unico oggetto (Archeologia Postmedievale, 1, p. 15). In realtà, nulla è “tardo”, in archeologia, ma ogni evidenza archeologica – stratificata o non – ha, molto più semplicemente, la sua cronologia. Non è quindi la cronologia a qualificare un bene come archeologico o meno, anche a dispetto dell’ingiustificata posizione del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.L. 22 gennaio 2004, n. 42, Art. 184, allegato A), che fa riferimento alla cerniera dei cento anni di età dei reperti, ai fini di una loro valutazione per determinate circostanze, oppure alle “vestigia” della Prima Guerra Mondiale, oggetto di disposizioni speciali (Art. 11, comma 1, lettera i; Art. 50, comma 2), a differenza di quelle della Seconda Guerra Mondiale, discriminate per la loro cronologia. Testimonianze archeologiche, sia le prime che le seconde, lasciate comunque notoriamente (in chiaro, come il web testimonia) in preda a collezionisti cercatori dotati di metal detector, talvolta addirittura autorizzati, attività che non prevedono alcuna documentazione archeologica e con carattere fortemente lucrativo e di sottrazione al patrimonio pubblico. La discrasia tra teoria, metodologia, strumenti giuridici e realtà è dunque più che evidente e molto opportunamente il senso dello scavare con metodologie archeologiche non solo i secoli più recenti, ma lo stesso presente, tema che gode di un’ampia cornice di dibattito a livello europeo, è stato ripreso in un recente convegno di alta divulgazione, tenutosi a Firenze il 18 dicembre 2021, curato da Giuliano Volpe e da Giuliano De Felice, nel quadro delle manifestazioni di TourismA. In questo numero della rivista ne sono pubblicati gli atti, che comprendono contributi di Giuliano Volpe, Marco Milanese, Giuliano De Felice, Francesca Anichini e Andrea Augenti. Giuliano Volpe cita alcuni degli aspetti di maggior interesse del rapporto tra archeologia e secoli più recenti, la sostenibilità metodologica di uno sguardo archeologico che non può conoscere interruzioni, fino al presente, sia pure con il rischio concreto di toccare ferite aperte e nervi sensibili della storia recente, fino a sottolineare la frequente identificazione di queste ricerche con l’archeologia pubblica. Nel suo contributo chi scrive discute invece se, in una prospettiva italiana ed europea, il tema del coincidere della cronologia più recente dell’archeologia con il presente (e pertanto in continuo movimento) possa ormai essere considerato davvero un postulato metodologico, alla luce dei diversi atteggiamenti tenuti dagli archeologi a riguardo di questo argomento, posizioni desunte, prevalentemente in modo indiretto, in assenza di dichiarazioni esplicite a proposito o di un vero dibattito strutturato. Giuliano De Felice interviene sulle recenti (2021) indagini archeologiche nel campo di prigionia di Altamura (Bari), soffermandosi sulla sua complessa storia che va ben oltre le guerre mondiali, fino a diventare un centro per rifugiati negli anni Cinquanta e alla distruzione negli anni Ottanta, per la ricavarne macerie da utilizzare in imponenti terrapieni stradali. La ricerca ha un fertile innesto nella comunità di patrimonio del campo PG65, in cui memoria, identificazione e valorizzazione riescono a esprimere i più originali valori della Convenzione di Faro. Francesca Anichini presenta l’impianto e i primi risultati di una ricerca sulle tracce delle migrazioni a Lampedusa, con ampi riferimenti alla casistica internazionale, in un complesso quadro reso tossico dalle strumentalizzazioni politiche e da endemici razzismi e in cui l’archeologia, muovendosi sulle tracce di migranti e rifugiati, dovrebbe sviluppare un dialogo più efficace con la sociologia delle migrazioni. Il contributo di Andrea Augenti, Andrea Mandara e Francesca Pavese sul museo di Classis Ravenna, in un contenitore di alto interesse per l’archeologia industriale, quale l’ex Zuccherificio Eridania, un’operazione che inserisce il racconto di un luogo centrale per il mondo tardo-antico e altomedievale all’interno di un manufatto identitario di una lunga storia del lavoro di questa comunità, quale lo Zuccherificio, che diventa anche contenitore narrante di se stesso, in una forte prospettiva di archeologia pubblica.



Apm Archeologia Postmedievale 2 1998


Apm Archeologia Postmedievale 2 1998
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Author :
language : it
Publisher: All’Insegna del Giglio
Release Date : 1999-02-01

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Apm Archeologia Postmedievale 15 2011


Apm Archeologia Postmedievale 15 2011
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Author :
language : it
Publisher: All’Insegna del Giglio
Release Date : 2013-12-14

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Dopo due numeri dedicati in buona parte alla Conflict Archaeology, la Rivista ritorna su temi “tradizionali” dell’agenda dell’archeologia postmedievale italiana, quali l’archeologia del commercio e della produzione, con vari saggi che spaziano dal XVI al XIX secolo. La prima sezione del volume approfondisce il commercio delle ceramiche italiane nei Paesi Bassi, lo studio dell’inventario di un mercante romano di ceramiche, Antonio Tassi da Gallese (1572), fino ai bottoni “vandeani”, di produzione francese, ritrovati in Calabria. La sezione dedicata all’archeologia della produzione si muove dall’archeologia mineraria dei territori di Reggio Calabria e di Motta San Giovanni nel periodo borbonico alla prima ricerca di archeologia della produzione condotta nel 1965 da Tiziano Mannoni sui “testi” prodotti ad Agnola e Castello, nell’alta Val di Vara in Lunigiana. Ed ancora una fornace laterizia ottocentesca in Bassa Val di Cecina (Pisa), i mulini idraulici della Val di Lima (Lucca), le produzioni ceramiche ottocentesche urbane a L’Aquila, per chiudere con l’identificazione a Lucca della fonderia per cannoni della Repubblica, un impianto già esistente nel 1574 e che, per il suo eccezionale stato di conservazione, costituisce un unicum in Europa. Nell’ampio saggio conclusivo su Lecce si ridisegna l’agenda della ricerca storico-topografica sull’archeologia di questa città, identificando temi diversi sui quali poter pianificare una futura strategia di archeologia urbana di questa città pugliese.



Apm Archeologia Postmedievale 9 2005 La Voce Delle Cose Fonti Orali E Archeologia Postmedievale


Apm Archeologia Postmedievale 9 2005 La Voce Delle Cose Fonti Orali E Archeologia Postmedievale
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Author : Marco Milanese
language : it
Publisher: All’Insegna del Giglio
Release Date : 2006-12-01

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La voce delle cose. Fonti orali e archeologia postmedievale, Atti del convegno di studi, a cura di Marco Milanese



Apm Archeologia Postmedievale 13 2009 Conflict Archaeology Archeologia Delle Frontiere E Delle Fortificazioni D Et Moderna


Apm Archeologia Postmedievale 13 2009 Conflict Archaeology Archeologia Delle Frontiere E Delle Fortificazioni D Et Moderna
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Author : Marco Milanese
language : it
Publisher: All’Insegna del Giglio
Release Date : 2012-05-01

Apm Archeologia Postmedievale 13 2009 Conflict Archaeology Archeologia Delle Frontiere E Delle Fortificazioni D Et Moderna written by Marco Milanese and has been published by All’Insegna del Giglio this book supported file pdf, txt, epub, kindle and other format this book has been release on 2012-05-01 with Reference categories.


Conflict Archaeology. Archeologia delle frontiere e delle fortificazioni d’Età Moderna, a cura di Marco Milanese Questo numero contiene una sezione monografica dedicata alla “Conflict Archaeology” in età moderna, intesa come archeologia delle frontiere (di terra e di acqua) e delle fortificazioni, articolata in sei contributi che analizzano vari aspetti di questo tema. Nella sezione dedicata alla metodologia viene analizzato il ruolo della metodologia nell’archeologia contemporanea, sia accademica che professionale. Seguono nella sezione “Indicatori” due contributi relativi a materiali aventi un ruolo di particolare centralità come indicatori cronologici, ed un terzo che porta dati nuovi, scaturiti da indagini archeologiche, per la ricostruzione delle modalità di approvvigionamento, lavorazione e utilizzo delle materie prime nel territorio aquilano. La sezione “Schede” completa come di consueto il volume.



Apm Archeologia Postmedievale 20 2016


Apm Archeologia Postmedievale 20 2016
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Author :
language : it
Publisher: All’Insegna del Giglio
Release Date : 2017-12-21

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Dopo una serie di volumi tematici, che hanno caratterizzato negli ultimi anni le politiche della Rivista, Archeologia Postmedievale si apre nuovamente, con il suo numero 20, a una polifonia di contributi che ci portano dalla Conflict Archaeology alla storia biologica della popolazione, all’archeologia del commercio e a quella dell’alimentazione. Con un ventaglio di casi ben distribuiti nel territorio europeo, essi rappresentano al meglio la vivacità dell’archeologia postmedievale e l’ampia visione metodologica che la contraddistingue. Il saggio di apertura ci porta a Cadice e al recente rinvenimento di un relitto cinquecentesco, affondato nel porto di questa città andalusa, di una nave mercantile genovese, varata nel 1573 e attiva nel commercio del grano dai porti della Sicilia verso Genova e la Spagna, dove caricava lana e beni alimentari. Sul tema delle fortificazioni alpine, segue un solido contributo su un sito di frontiera del Ducato di Savoia, nei pressi del valico del Piccolo San Bernardo, nel sito di Orgères (La Thuile, Aosta), che fu interessato da articolate opere di fortificazione a partire dal 1691, sul confine franco-sabaudo. Al tema della storia biologica e sanitaria della popolazione si riferisce il saggio che approfondisce il ruolo della micropaleobiologia e il caso di studio della peste, come approccio integrato tra metagenomica, ricerca storica e archeologica. Lo studio segna un passo in avanti veramente significativo nello strutturare in modo più solido obiettivi della ricerca biologica applicata alle aree cimiteriali in generale, ma in particolare a quelle di catastrofi sanitarie. La sezione “Archeologia Postmedievale in Italia” si presenta da questo numero in una rinnovata veste editoriale, con le schede arricchite da illustrazioni a colori delle indagini sul terreno, di elaborazioni 3D, di restituzioni grafiche, di reperti e documenti d’archivio. La crescita della consapevolezza di una vivace comunità scientifica attorno a questa parte del patrimonio archeologico e culturale, continua a rappresentare ancor’oggi, al passaggio del ventesimo numero, un cardine imprescindibile della mission della politica culturale della Rivista.



Apm Archeologia Postmedievale 11 2007


Apm Archeologia Postmedievale 11 2007
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Author :
language : it
Publisher: All’Insegna del Giglio
Release Date : 2008-09-01

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Dark Age Liguria


Dark Age Liguria
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Author : Ross Balzaretti
language : en
Publisher: Bloomsbury Publishing
Release Date : 2013-03-28

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Dark Age Liguria surveys the history of the Liguria region from c. 400 to c. 1050 AD, to provide a detailed case study of what happened here as Roman imperial rule ended. The book pulls together all the surviving evidence, written, archaeological, artistic and ecological, to propose that, in contrast with later periods, Ligurians looked north as much as they gazed out to sea. Genoese history under Byzantines, Lombards, Carolingians and Ottonians is compared with that of other coastal settlements, including Albenga, Noli, Perti and Savona and the less-studied but fascinating inland valleys, the Aveto, Polcevera, Stura and Vara. The book draws also on more than fifteen years of fieldwork in and around the small town of Varese Ligure (La Spezia province) to suggest some new methods for investigating the Dark Age past.



Apm Archeologia Postmedievale 18 2014 Archeologia Dei Relitti Postmedievali Archaeology Of Post Medieval Shipwrecks


Apm Archeologia Postmedievale 18 2014 Archeologia Dei Relitti Postmedievali Archaeology Of Post Medieval Shipwrecks
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Author : Carlo Beltrame
language : en
Publisher: All’Insegna del Giglio
Release Date : 2014-12-11

Apm Archeologia Postmedievale 18 2014 Archeologia Dei Relitti Postmedievali Archaeology Of Post Medieval Shipwrecks written by Carlo Beltrame and has been published by All’Insegna del Giglio this book supported file pdf, txt, epub, kindle and other format this book has been release on 2014-12-11 with Reference categories.


Archeologia dei relitti postmedievali / Archaeology of Post-Medieval Shipwrecks, a cura di Carlo Beltrame Il volume, che raccoglie undici contributi di archeologi marittimi di molti paesi, ha l’obiettivo di accendere i riflettori sulle enormi potenzialità dei relitti di età storica, mettendo a confronto, da un lato, approcci diversi (di ambito mediterraneo ma anche statunitense, australiano e nord europeo), dall’altro, contesti archeologici con caratteristiche altrettanto diverse per l’ambiente di giacitura e per l’impiego civile o militare dell’imbarcazione. Gli studi, diacronici ma incentrati sul Cinquecento e sull’Ottocento, coprono le varie sfaccettature dell’indagine storica dei relitti di età postmedievale quali la costruzione navale, il commercio e la vita di bordo, ma anche aspetti di tipo squisitamente metodologico quali l’archeologia sperimentale navale. Si tratta di una novità assoluta per l’editoria scientifica italiana in cui questo particolare, ma molto promettente, ambito della ricerca archeologica non aveva ancora trovato adeguato spazio.