[PDF] L Ultima Difesa Pontificia Di Ancona 7 29 Settembre 1860 Tomo Ii - eBooks Review

L Ultima Difesa Pontificia Di Ancona 7 29 Settembre 1860 Tomo Ii


L Ultima Difesa Pontificia Di Ancona 7 29 Settembre 1860 Tomo Ii
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L Ultima Difesa Pontificia Di Ancona 7 29 Settembre 1860 Tomo Ii


L Ultima Difesa Pontificia Di Ancona 7 29 Settembre 1860 Tomo Ii
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Author : Massimo Coltrinari
language : it
Publisher: Edizioni Nuova Cultura
Release Date : 2013-11-29

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Il primo tricolore che sventolò in Ancona, subito dopo la resa pontificia, fu esposto al balcone di Casa Schelini a piazza Grande, oggi piazza del Plebiscito, che gli Anconetani amano chiamare, piazza del Papa. La casa Schelini era sempre stata il centro delle attività patriottiche e unitarie; nel 1832 vi era stata fondata la prima “congrega” della Giovine Italia. Nonostante ogni azione di repressione, gli Schelini, insieme ad altri Anconetani, tennero viva la fiamma unitaria e nazionale ed operarono affinché Ancona si inserisse nel processo unitario italiano, convinti che nell’Unità nazionale ci sarebbero stati vantaggi per tutti. Come poi la realtà dimostrò con i fatti. Altri Anconetani erano di parte pontificia, come, ad esempio, la famiglia Buorbon del Monte ed altre famiglie che poi, nei decenni post unitari persero via via il loro potere fino a scomparire. Il ruolo di queste famiglie e degli Anconetani di parte pontificia nella ultima difesa del potere temporale in Ancona fu minimo, estromesso ed emarginato dalla azione estremista dei legittimisti venuti da tutta Europa, che vedevano nell’elemento “indigeno” cioè romano, cioè italiano un potenziale avversario, se non un nemico. Questa volontà di difendere con ogni mezzo i diritti temporali della Chiesa, che a Roma aveva il suo capofila il Pro Ministro per le Armi de Merode e ad Ancona il de Quatrebarbes, e poi il de La Moricière, si tramutarono in azioni violente e di repressione, che fecero vivere ad Ancona, ulteriori giorni difficili, che si sommarono al decennio di occupazione austriaca e alle repressioni del Kalnermatten nel 1859. Dopo aver dedicato il Tomo I alla descrizione di Ancona come piazzaforte, che è la fotografia della Dorica nella metà dell’ottocento, punto di partenza del suo sviluppo postunitario, questo Tomo II descrive gli avvenimenti finali e conclusivi della difesa pontificia di Ancona. Gli avvenimenti come sono descritti fanno emergere un’azione, da parte dei responsabili pontifici, piena di errori politici, sociali, economici, diplomatici e, soprattutto militari, che agevolò non poco l’affermarsi della temuta quanto odiata “rivoluzione”, tanto che le vittorie dei Sardi, ovvero degli Italiani, ottenute in questo modo, per la facilità con cui sono state conseguite, oggi non vengono considerate importanti, come in realtà sono, ma sostanzialmente disconosciute. Un oblio che coinvolge anche Ancona, nella Storia nazionale, che in questo passaggio, per lei fondamentale dallo stato preunitario allo stato nazionale perdette uno dei suoi monumenti più qualificanti e rappresentativi, la Lanterna, simbolo della essenzialità della sua vocazione commerciale e marittima. Un volume che vuole sottolineare che il nostro Risorgimento, in questa appena passata data anniversaria del 2011, più che celebrarlo va conosciuto e, possibilmente, studiato. E così la Storia di Ancona.



L Ultima Difesa Pontificia Di Ancona 7 29 Settembre 1860 La Piazzaforte


L Ultima Difesa Pontificia Di Ancona 7 29 Settembre 1860 La Piazzaforte
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Author : Massimo Coltrinari
language : it
Publisher: Edizioni Nuova Cultura
Release Date : 2012

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Il Corpo Italiano Di Liberazione E Ancona


Il Corpo Italiano Di Liberazione E Ancona
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Author : Massimo Coltrinari
language : it
Publisher: Edizioni Nuova Cultura
Release Date : 2014-06-01

Il Corpo Italiano Di Liberazione E Ancona written by Massimo Coltrinari and has been published by Edizioni Nuova Cultura this book supported file pdf, txt, epub, kindle and other format this book has been release on 2014-06-01 with History categories.


illustra il contributo che il Corpo Italiano di Liberazione ha dato alla liberazione delle Marche, in generale, e di Ancona in particolare, nella Battaglia per Ancona, svoltasi dal 1 al 20 luglio 1944. Inquadrato nel II Corpo d’Armata Polacco, il Corpo Italiano di Liberazione svolse il ruolo di coprire il fianco sinistro dei Polacchi, che avanzano lungo la litoranea Adriatica; in questo ruolo liberarono Ascoli Piceno, Macerata, Tolentino. Il Comandante Polacco Anders, occupata Osimo il 6 luglio, predispose un piano di attacco per la conquista di Ancona che schierava la 3a Divisione Carpatica a destra, con compiti di fissaggio ed inganno, la 5a Divisione Krescowa al centro, con compiti di attacco, rottura e sfondamento del fronte tedesco, mediante manovra di aggiramento, il Corpo Italiano di Liberazione, a sinistra, con compiti di protezione, sicurezza e copertura del fianco sinistro. L’obiettivo era conquistare Ancona e annientare la guarnigione tedesca. Questo piano, messo in atto dall’alba del 17 luglio, ebbe un successo parziale: Ancona fu conquistata il 18 luglio, ma la guarnigione tedesca, nonostante forti perdite, non fu annientata. Di questo parziale insuccesso, vari comandanti polacchi accusarono il Corpo Italiano di Liberazione, accusandolo di aver raggiunge i suoi obbiettivi con ritardo, scoprendo il fianco sinistro delle forze avanzanti polacche, che furono costrette a fermarsi, e quindi dare tempo a quelle tedesche di salvarsi. Accuse che si rivelarono infondate, ma che dimostrano, indirettamente, come il Corpo Italiano di Liberazione era parte integrante delle forze alleate che liberarono Ancona. Per dimostrare questo, il volume presenta pagine di storia militare con un linguaggio, a volte, per specialisti, affrontando anche delicati argomenti come l’atteggiamento ostile Britannico verso gli Italiani, il ruolo politico delle forze italiane, l’apporto delle forze della Resistenza ai combattimenti ed altri. Il linguaggio diviene, però, presto amabile e divulgativo in quanto le operazioni militari sono anche ricostruite attraverso le testimonianze orali e documentali coeve a complemento della descrizione tecnico-tattica. Testimonianze di militari e di civili, da quella di Sergio Pivetta, a quella di Francesca Bonci, che descrive con il suo Diario il passaggio del fronte ad Osimo, a quelle di sfollati di Agugliano, Castel’Emilio, Cassero, Camerata Picena e Castelferretti, abitati sull’asse di avanzata dell’attacco polacco. Emerge in tutti, tra macerie morali e materiali, il desiderio di sopravvivere e, la speranza di vivere un futuro diverso e migliore. Il volume descrive, quindi, il passaggio del fronte nell’anconetano, nome con cui si ricorda quei terribili gironi, quei giorni delle oche verdi, oche che erano dipinte dai contadini con il verderame per mimetizzarle e evitare attacchi aerei alleati, e del lardo rosso, come i soldati tedeschi, sempre in cerca di cibo da rubare nelle loro razzie, chiamavano il prosciutto. Un volume di ricostruzione storico-militare e testimonianze.



Le Marche E La Prima Guerra Mondiale Il 1914


Le Marche E La Prima Guerra Mondiale Il 1914
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Author : Massimo Coltrinari
language : it
Publisher: Edizioni Nuova Cultura
Release Date : 2015-05-05

Le Marche E La Prima Guerra Mondiale Il 1914 written by Massimo Coltrinari and has been published by Edizioni Nuova Cultura this book supported file pdf, txt, epub, kindle and other format this book has been release on 2015-05-05 with History categories.


Il volume descrive le operazioni condotte durante la Grande Guerra dalle Brigate di fanteria del Regio Esercito Italiano che portavano un nome geografico marchigiano: le Brigate “Marche”, “Ancona”, “Macerata”, “Pesaro” e “Piceno. Nel momento in cui si iniziano le commemorazioni per la data centenaria della Prima Guerra Mondiale, il volume vuole dare, soprattutto alle nuove generazioni, uno spaccato degli eventi di quel grande avvenimento, ovvero le operazioni condotte dall’Esercito in quattro anni di guerra, nel quadro generale dell’approfondimento del rapporto tra le Marche e la Prima Guerra Mondiale. Ad un siffatto quadro di riferimento, le Marche e la sua gente non sono affatto estranei. L’attribuzione di denominazioni marchigiane a Reparti e Grandi Unità di fanteria non costituisce un aspetto di mera curiosità storica ma, al pari di tanti altri esempi sul territorio nazionale, si identifica con l’obiettivo di costruire quel senso di identità nazionale che, all’indomani del neonato Regno d’Italia, faceva fatica ad emergere. Questo l’aspetto ordinativo che, da solo, non è sicuramente sufficiente a delineare i contorni del legame tra questa regione ed il conflitto mondiale, anche perché nelle citate unità non necessariamente venivano inquadrati soldati di provenienza marchigiana. Le cinque Brigate, di cui due la Brigata “Marche” e la Brigata “Ancona” già esistenti e ricche di tradizioni risorgimentale la Brigata “Macerata”, costituita per mobilitazione nel 1915, e le altre due, le Brigate “Piceno” e “Pesaro” costituite guerra durante, hanno dato vita ad episodi esaltanti, di abnegazione ed adesione alla guerra; alcuni di questi anche tragici, come quello che coinvolse la Brigata “Marche” che per siluramento del piroscafo che la trasportava, al ritorno dall’Albania, perse un intero reggimento di 1900 uomini. La descrizione degli avvenimenti è preceduta da due capitoli: il primo dedicato alla presentazione della Grande Guerra nel suo insieme e come si è sviluppata anno dopo anno, preceduta da brevi note sulla nostra politica estera di fine ottocento ed inizio novecento, senza le quali non si possono ben comprendere le scelte italiane dell’estate del 1914. Scelte che sicuramente non trovarono impreparato l’Esercito almeno sul piano concettuale-operativo, avendo lo stesso fin dal 1885 preso in esame una guerra sul confine orientale. Scelte che cambiarono radicalmente la prospettiva politico-sociale italiana, generando quel confronto tra interventisti e neutralisti che per oltre nove mesi permeò tutta la vita nazionale. In questo confronto le Marche furono in prima fila con tanti suoi esponenti che, nel solco risorgimentale, si spesero per un intervento armato contro il cosiddetto “nemico ereditario”, cioè l’Austria; alcuni, nel solco della tradizione garibaldina, andarono a combattere in Francia, come testimonianza diretta delle proprie idee. Nel secondo capitolo note più tecniche, riguardanti l’Esercito ai primi anni del novecento, alcuni aspetti ordinativi riguardanti le Brigate di Fanteria e loro evoluzione durante il conflitto, un cenno all’uniforme con cui entrammo in guerra, adottata pochi anni prima dell’entrata in guerra; infine è riportato il Quadro di Battaglia con cui l’Esercito Italiano entrò in guerra, per dare una dimensione quantitativa del nostro intervento e delle nostre capacità.



Le Marche E La Prima Guerra Mondiale Il 1915


Le Marche E La Prima Guerra Mondiale Il 1915
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Author : Massimo Coltrinari
language : it
Publisher: Edizioni Nuova Cultura
Release Date : 2016-07-31

Le Marche E La Prima Guerra Mondiale Il 1915 written by Massimo Coltrinari and has been published by Edizioni Nuova Cultura this book supported file pdf, txt, epub, kindle and other format this book has been release on 2016-07-31 with History categories.


Il volume traccia un quadro degli eventi che portarono l’Italia ad entrare in guerra nel maggio 1915 contro l’Austria-Ungheria, avendo particolare riferimento le Marche. Descrive i primi sei mesi del 1915 che furono un semestre difficile ed agitato, e che segnarono profondamente il nostro Paese ed, in particolare, le Marche. Seguito del precedente dedicato al 1914, il volume, primo dei due in programma per il 1915, descrive la genesi di una scelta, frutto in gran parte delle imposizioni altrui e in parte dalle nostre decisioni, generate dalla dichiarazione di neutralità nell’agosto 1914, ove, in pratica, l’Italia non aveva più né alleati né tantomeno amici; descrive, poi, il perché di questa situazione difficile ed intricata, che fu risolta solo scegliendo fra le due opzioni rimaste: guadagnarsi nuovi Alleati, ovvero scendere a fianco dell’Intesa, o accettare quanto ci offrivano gli ex-Alleati, Austria-Ungheria e Germania in cambio della nostra neutralità. Era lo scontro tra interventisti e neutralisti, che videro le Marche in prima fila. Uno scontro che fu risolto senza tenere contro delle esigenze e delle condizioni militari. Il rovesciamento delle alleanze maturato nel 1914 imponeva più tempo per una adeguata preparazione alla guerra; un dato, questo, sottovaluto e che incise su una mobilitazione rilevatasi tardiva. Il Primo Ministro Antonio Salandra ed il Ministro degli Esteri, Sydney Sonnino, sono gli artefici primi di questa situazione che mise in difficoltà gravi il vertice militare. Il Regio Esercito e la Regia Marina entrarono in guerra non pronte, tanto che la prima grande offensiva terrestre fu lanciata il 23 giugno 1915 ad un mese dalla dichiarazione di guerra, mentre le coste italiane, da Venezia a Otranto sono e rimangono indifese per tutto il 1915 e gran parte dell’anno seguente. Segni, questi, che avvalorano ancor di più l’assunto proposto. Le Marche, ove gli interventisti erano la maggioranza, pagarono immediatamente questi errori; le coste marchigiane, con Ancona in testa, furono attaccate il primo giorno di guerra, imponendo un totale radicale cambio di vita e di comportamenti. La Guerra si era presentata subito ai Marchigiani con il suo vero volto, chiamando tutti alla realtà, smorzando in poche ore l’entusiasmo di quello che fu definito “il maggio radioso”, ma che radioso non fu.



Storia Del Consorzio Dei Possidenti Di Monteleone Di Spoleto


Storia Del Consorzio Dei Possidenti Di Monteleone Di Spoleto
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Author : Stefano Vannozzi
language : it
Publisher: Comune di Monteleone di Spoleto
Release Date : 2017-12-06

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Lo studio offre un assaggio di vita storica, amministrativa e sociale di Monteleone di Spoleto fra gli inizi del XIX secolo e la fine del novecento soffermandosi anche su alcune vicende storiche prima inedite o ancora poco indagate, come la realizzazione dell’acquedotto ottocentesco da Butino a Monteleone, l’abbandono del complesso monastico di Santa Caterina, l’acquisto Torlonia delle montagne di Motola, Aspra, Rescia e Cornuvole e le tragiche vicende dell’ultimo conflitto mondiale; e occasione per la pubblicazione di una lista completa dei Maire, Priori, Sindaci, Podestà e Commissari prefettizi che si sono succeduti nel paese umbro dal 1806 al 2017. Frutto di oltre due anni di piena e continuata attività di ricerca storico-archivistica e bibliografica, effettuata in diversi archivi pubblici e istituzioni cultura dell’Italia centrale, fra il Lazio, L’Umbria e le Marche, il volume è la naturale conseguenza del primo saggio uscito dalle stampe nel luglio 2017 e incentrato sull’origine e formazione di questa comunanza agraria. Editato dal Comune di Monteleone di Spoleto con il patrocinio dell'Assessorato alla cultura della Regione Umbria, Regione Umbria è stato presentato al pubblico mercoledì 6 dicembre 2017 nel Teatro Comunale “Carlo Innocenzi” di Monteleone di Spoleto in occasione del convegno “Riflessioni alla luce della nuova legge sui demani collettivi” cui ha partecipato Pietro Nevi, presidente del Centro Studi Demani e Proprietà collettiva, Università di Trento; Sandro Ciani, Esperto regionale di usi civici, Walter Giulietti, docente di Diritto Amministrativo Università degli Studi dell’Aquila. Storia del Consorzio dei possidenti di Monteleone di Spoleto: Due secoli di vita socio-economica in un paese montano della Valnerina, di Stefano Vannozzi, 295 p. : ill. ; 24 cm ; Centro Stampa Regione Umbria, dicembre 2017.



Le Marche E La Prima Guerra Mondiale Il 1915 Ii


Le Marche E La Prima Guerra Mondiale Il 1915 Ii
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Author : Massimo Coltrinari
language : it
Publisher: Edizioni Nuova Cultura
Release Date : 2017-06-30

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Seguito dei precedenti, uno dedicato al 1914 e l’altro al primo semestre del 1915, il presente volume descrive lo svolgersi della guerra sulla nostra frontiera orientale. Mentre tutti si aspettavano una rapida e vittoriosa conclusione, emersero sul campo i nodi di una decisione diplomatica affrettata (il Patto di Londra) che mise in difficoltà i vertici militari. Difficoltà che si tradussero in una mobilitazione tardiva, tanto che, dichiarata la guerra il 24 maggio, la prima vera grande offensiva (la Prima Battaglia dell’Isonzo) fu lanciata solo un mese dopo, il 23 giugno 1915. Il primo mese di guerra lo chiamammo “Il balzo in avanti”, un eufemismo per dire che l’Esercito entrò in guerra impreparato; una impreparazione che ci costò cara in quanto diede tempo all’Austria-Ungheria di far affluire verso il suo confine meridionale, al momento della dichiarazione di guerra indifeso, sufficienti truppe per contrastare la nostra avanzata. Dopo la prima offensiva, ne lanciammo, nei mesi successivi, altre tre, (Seconda, Terza e Quarta Battaglia dell’Isonzo) che in sostanza non ebbero alcun successo. L’euforia del “maggio radioso” pian piano lasciò il posto alla disillusione e alla rassegnazione, mascherata da esteriorità patriottiche. La guerra non sarebbe stata né breve né facile e il Paese né prese atto. Nel volume questo andamento della guerra è descritto riportando l’impiego in linea delle Brigate di fanteria dal nome marchigiano, “Marche”, “Ancona” e “Macerata” e da altre, come la Brigata “Messina” e la Brigata “Acqui” che erano di stanza, in tempo di pace, nelle Marche. In più si descrive le vicende della Brigata “Alpi” per riportare l’interventismo risorgimentale alla prova della trincea. Il volume presenta le Marche come regione di prima linea, in quanto, dopo aver dato il concetto di “trincea marittima”, nel descrivere la strategia adottata dalla Regia Marina, sottolinea il ruolo di Ancona come piazzaforte offensiva. E su questa scia da i primi tratti di come le provincie marchigiane, Pesaro, Ancona, Macerata Ascoli Piceno ed il fermano, subissero incisivi cambiamenti socioeconomici, ora repentini ora più lenti, che la guerra richiedeva. Il volume è anche espressione delle attività, lezioni, seminari, relazioni, e incontri, svolte nel secondo semestre 2015 dall’Autore per ricordare e celebrare il centenario della Grande Guerra.



Addio Mia Bella Addio Battaglie Ed Eroi Sconfitti Del Risorgimento


Addio Mia Bella Addio Battaglie Ed Eroi Sconfitti Del Risorgimento
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Author : Alberto Leoni
language : it
Publisher: Edizioni Ares
Release Date : 2020-03-28

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Addio mia bella addio è una canzone del 1848 che cantavano i giovani volontari che combattevano per la libertà dell’Italia. Di quei ragazzi oggi restano i teschi negli ossari di Custoza, di San Martino e in tanti altri luoghi d’Italia. E allora, per capire cosa animava quei giovani è necessaria una narrazione «dal basso», una storia militare che porti a immedesimarsi negli uomini di quel tempo, oggi così svalutato. Alberto Leoni ha ripercorso i campi di battaglia di allora, camminando su quei colli, in quei vigneti, visitando le case che ancora oggi portano i segni delle cannonate. E ripercorrendo quelle strade, salendo su quelle alture o visitando quelle cascine, il lettore riuscirà a varcare il cancello del Tempo, riappropriandosi così del passato per capire meglio il presente.



La Giornata Del Decorato 2016


La Giornata Del Decorato 2016
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Author : Massimo Coltrinari
language : it
Publisher: Edizioni Nuova Cultura
Release Date : 2017-01-11

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Il Convegno di Studi “Comprendere la Grande Guerra. Dal primo al secondo anno di guerra. 1915-1916” si è svolto il 23 aprile 2016 in occasione della Giornata del Decorato del 2016 tenutasi a Salò per ricordare e comprendere gli eventi iniziali, in questa data centenaria, della Prima Guerra Mondiale. Le relazioni qui riportate vogliono offrire al Socio del Nastro Azzurro ed ai lettori spunti per approfondire e capire quei giorni che diedero l’avvio al nostro impegno in questa guerra che concluse il nostro risorgimento nazionale. La Giornata del Decorato è stata anche l’occasione per fare il punto sulla attuale situazione dell’Istituto Nastro Azzurro che ha dato vita ad una Tavola Rotonda, di cui si riportano gli interventi dei partecipanti, presieduta dal Presidente Nazionale, Tavola Rotonda che si è conclusa con il pensiero e una preghiera per i Caduti di tutte le guerre e per la Patria Nostra.



On The Donation Of Constantine


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Author : Lorenzo Valla
language : en
Publisher: Harvard University Press
Release Date : 2008

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Valla (1407-1457) was the most important theorist of the humanist movement. His most famous work is the present volume, an oration in which Valla uses new philological methods to attack the authenticity of the most important document justifying the papacy's claims to temporal rule.