A Misura D Uomo 2 Aggiornamenti Alla Carta Del Potenziale Archeologico Di Cesena


A Misura D Uomo 2 Aggiornamenti Alla Carta Del Potenziale Archeologico Di Cesena
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A Misura D Uomo 2 Aggiornamenti Alla Carta Del Potenziale Archeologico Di Cesena


A Misura D Uomo 2 Aggiornamenti Alla Carta Del Potenziale Archeologico Di Cesena
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Author : Claudio Negrelli
language : it
Publisher: All’Insegna del Giglio
Release Date : 2021-12-30

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Questo è un lavoro di aggiornamento e al tempo stesso di approfondimento. Aggiornamento della carta archeologica di Cesena nella redazione del 2008 (A Misura d’uomo 2008), per quanto concerne la parte territoriale del comune, e implementazione della carta del 1999 (Gelichi, Alberti, Librenti 2008) per la parte urbana. L’approfondimento, oltre alla maggiore attenzione prestata agli aspetti cartografici e schedografici della carta del noto, relativamente alla parte urbana, è focalizzato soprattutto sui temi del potenziale, la cui complessità viene qui affrontata mediante nuovi metodi inerenti alla geoarcheologia e alla modellazione ‘predittiva’ delle superfici ‘di periodo’, colte cioè nella diacronia dei paesaggi. Non è nostra intenzione proporre un nuovo modello di potenziale archeologico per Cesena, in quanto i principi rimangono sostanzialmente i medesimi delle carte precedenti, sia per la città, sia per il territorio, ma di affinarne la portata e la profondità, sia attraverso una migliore conoscenza dei fenomeni geologici e geomorfologici che si sono intersecati al paesaggio, tanto nel territorio, quanto in città, sia attraverso l’applicazione di una serie di ‘sperimentazioni predittive’ che vengono impiegate con successo crescente negli studi di questo tipo, soprattutto riguardo all’analisi delle superfici di periodo e alle aggradazioni dei depositi geo-archeologici. Dunque, questo terzo volume dedicato al potenziale archeologico di Cesena si pone in modo complementare rispetto ai due precedenti, nella composizione di un quadro d’insieme frutto ormai di più di un ventennio di ricerche. Il primo capitolo è dedicato al censimento dei dati: in continuità con le carte precedenti, si propone una serie di schede di aggiornamento che riguardano gli anni dal 2009 al 2018 per il territorio, e tutti i siti fino al 2018 per la città, infatti, in questo caso, sono state revisionate e implementate, nonché cartografate con maggior precisione, anche le schede urbane precedenti, oltre a quelle in aggiornamento dopo il 1999. Il secondo capitolo propone una serie di schede di approfondimento volte a illustrare alcuni tra gli scavi cesenati più significativi degli ultimi anni. Non solo per interesse scientifico, nelle varie epoche, ma soprattutto per il tipo di intervento e per la procedura seguita dalle ricerche, che appaiono sempre più determinate dai procedimenti dell’archeologia preventiva. Il terzo capitolo analizza specificamente le problematiche poste dalla determinazione del potenziale archeologico, alla luce di nuovi apporti disciplinari e del confronto con altre esperienze analoghe. Nel quarto capitolo si è cercato infine di affrontare i problemi posti dalle politiche e dalle normative oggi in campo per la tutela e valorizzazione della risorsa archeologica, sia rispetto agli enti statali, sia rispetto agli enti locali, che, sulla base delle linee guida regionali e di concerto con le Soprintendenze e le Università, stanno assumendo un’importanza sempre più grande nel più ampio panorama dell’archeologia preventiva, almeno in Emilia-Romagna.



A Misura D Uomo 2 Aggiornamenti Alla Carta Del Potenziale Archeologico Di Cesena Nuova Ediz


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Author : C. Negrelli
language : it
Publisher:
Release Date : 2021

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A Misura D Uomo Archeologia Del Territorio Cesenate E Valutazione Dei Depositi


A Misura D Uomo Archeologia Del Territorio Cesenate E Valutazione Dei Depositi
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Author : Sauro Gelichi
language : it
Publisher: All’Insegna del Giglio
Release Date : 2008-11-01

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L'opera, che completa il lavoro iniziato con la pubblicazione della carta di rischio archeologico di Cesena, si articola in tre sezioni. Nella prima vengono riportate e criticamente analizzate tutte le informazioni disponibili, sia di tipo documentario che provenienti da scavi e da ricognizioni sul terreno; nella seconda specialisti dei singoli periodi tracciano un racconto archeologico di Cesena e del suo territorio articolato per fasi cronologiche; nella terza sezione, la più innovativa, i curatori del volume tentano una valutazione del potenziale archeologico del territorio, ragionando anche su quello che ancora non si conosce dei depositi archeologici conservati, e predispongono le coordinate sulle quali basare le future opere di salvaguardia e le possibili campagne di ricerca.



Subtus Copertum Petre Sancte Indagini Geoarcheologiche Presso Il Borgaccio Di Pieve Vergonte Vco


 Subtus Copertum Petre Sancte Indagini Geoarcheologiche Presso Il Borgaccio Di Pieve Vergonte Vco
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Author : Sauro Gelichi (a cura di)
language : it
Publisher: All’Insegna del Giglio
Release Date : 2023-08-31

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La ricerca presentata in questo libro esamina un contesto molto particolare. L’area del “Borgaccio”, nel comune di Pieve Vergonte (VCO), è nota per la presenza di un muro isolato, lungo circa 20 metri, genericamente databile al Medioevo, visibile a pochi metri dalla riva destra del fiume Toce, in una grande area prativa. La tradizione locale ha sempre considerato questo muro come la traccia del passato medievale di Vergonte, l’antica capitale del distretto, distrutta da terribili inondazioni durante il XIII secolo. Il volume raccoglie i risultati dell’indagine svolta dalle Università Ca’ Foscari Venezia e dall’Università degli Studi di Padova attraverso rilievi aerofotogrammetrici e termografici, lo studio della cartografia storica e della documentazione storiografica, indagini magnetometriche, GPR (Ground Penetrating Radar), ERT (Electrical Resistivity Tomography), carotaggi manuali e meccanici. Concordemente con quanto si poteva già intuire all’avvio della ricerca, il muro superstite del Borgaccio faceva parte di un complesso paragonabile al modello dei “ricetti”, ossia villaggi medievali fortificati, solitamente costruiti per conservare e proteggere beni. La planimetria complessiva delle evidenze documentabili risulta del resto comune a quella dei cosiddetti “borghi franchi”, nuclei demici fondati dai comuni con lo scopo di controllare e gestire ampi settori territoriali. Lo stato di conservazione delle strutture pertinenti al complesso del Borgaccio è estremamente lacunoso. La tradizione locale ha sempre motivato questa circostanza ipotizzando distruzioni causate da disastrose piene del Toce, documentate fin dal Medioevo. Tuttavia, questa ipotesi risulta smentita dall’indagine stratigrafica condotta nel sottosuolo fino a 10 m di profondità dal piano di campagna. Non ci sono tracce evidenti, infatti, di crolli strutturali o livelli estesi di macerie, né indicatori di una presenza umana stabile. È quindi più probabile, e questa è l’ipotesi presa in considerazione nel libro, che l’instabilità idrografica dell’area, verosimilmente sottovalutata in un primo momento, abbia dissuaso i costruttori dal completare l’edificazione del borgo, e abbia motivato, in ultima analisi, il trasferimento della sede del potere sulla sponda opposta, presso l’abitato di Vogogna.



Gli Spazi Del Vissuto Nel Medioevo Scritti Per Paola Galetti


Gli Spazi Del Vissuto Nel Medioevo Scritti Per Paola Galetti
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Author : Nicola Mancassola
language : it
Publisher: All’Insegna del Giglio
Release Date : 2024-03-29

Gli Spazi Del Vissuto Nel Medioevo Scritti Per Paola Galetti written by Nicola Mancassola and has been published by All’Insegna del Giglio this book supported file pdf, txt, epub, kindle and other format this book has been release on 2024-03-29 with Religion categories.


Premessa Da alcuni anni, nel mondo accademico, si è diffusa la prassi che quando un docente universitario termina il servizio, i suoi più stretti collaboratori, a sua “insaputa”, confezionino un’opera miscellanea come riconoscimento del percorso scientifico svolto. Non è il caso di questo libro. Paola Galetti, non seguendo la prassi in auge, ha deciso di regalarsi un volume nel quale invitare direttamente amici, colleghi e giovani ricercatori (molti formatisi proprio facendo il dottorato con Paola) che a vario titolo e in varie circostanze hanno condiviso con lei percorsi di ricerca comune. Proprio perché l’interesse era spostato dai contenuti alle persone, agli autori non è stato dato alcun tema specifico, ma si è lasciato liberi di rendere omaggio a Paola nel modo che preferivano. A seconda delle singole sensibilità personali sono stati confezionati contributi più vasti e articolati, rispetto ad altri più puntuali e specifici. In tutti però è emersa l’attenzione d’essere coerenti con gli specifici filoni di indagine che Paola ha portato avanti in questi decenni di insegnamento e studio presso l’Università di Bologna. Il risultato è stato un volume coerente, che è stato possibile articolare in quattro nodi tematici: la storia degli studi, Piacenza, la città e il territorio. L’arco cronologico spazia dall’età tardo antica ai secoli finali del Medioevo, mentre l’areale geografico, sebbene incentrato prevalentemente sull’Italia padana, raggiunge il centro e il sud della Penisola, aprendo finestre anche sull’Europa medievale: Spagna e Polonia. Un aspetto che emerge con forza nel volume e che ha sempre contraddistinto la produzione scientifica di Paola è senza dubbio l’interdisciplinarietà, così la partecipazione di storici, archeologi, ingegneri e storici dell’arte rende l’opera alquanto vivace e ricca di spunti di riflessione metodologica. In questa sede non è il caso di ripercorrere la carriera accademica e il percorso di ricerca di Paola Galetti, in quanto noti e ben chiari. Quello su cui vorrei soffermarmi è una breve nota personale. È per me stato un grande piacere avere l’onore di curare gli atti di questo volume. Con Paola e con il gruppo di ricerca della scuola di Vito Fumagalli (Bruno Andreolli, Massimo Montanari e Gianfranco Pasquali), in un ventennio di attività presso l’Università di Bologna ho avuto modo di crescere e formarmi come ricercatore e di portare avanti i miei autonomi filoni di studio. In questo percorso il ruolo di Paola è stato fondamentale, non solo attraverso gli insegnamenti avuti, ma anche per la grande correttezza e disponibilità dimostrata. Basti solo rilevare che tutte le ricerche sulla società piacentina altomedievale non sarebbero state possibili se Paola, senza remora alcuna, non avesse messo a disposizione la numerosa mole di dati che aveva raccolto e che solo in minima parte erano stati editi. Per queste e per altre mille ragioni non posso che esserle grato e ricordare sempre con grande affetto e piacere gli anni bolognesi di ricerche comuni. Chiudo questa breve premessa con dei doverosi ringraziamenti verso Mila Bondi, Mattia Cantatore e Marco Cavalazzi che a vario titolo mi hanno dato un grande aiuto nella fase di redazione del volume e nella revisione delle bozze. Infine un grande augurio a Paola che la sua uscita dai ranghi effettivi dell’Università coincida con un periodo di meritato riposo, dal quale attingere rinnovate energie per nuove e sempre stimolanti ricerche. Nicola Mancassola



History Of The Italian Agricultural Landscape


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Author : Emilio Sereni
language : en
Publisher: Princeton University Press
Release Date : 2014-07-14

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Emilio Sereni's classic work is now available in an English language edition. History of the Italian Agricultural Landscape is a synthesis of the agricultural history of Italy in its economic, social, and ecological context, from antiquity to the mid-twentieth century. From his perspective in the Italian tradition of cultural Marxism, Sereni guides the reader through the millennial changes that have affected the agriculture and ecology of the regions of Italy, as well as through the successes and failures of farmers and technicians in antiquity, the middle ages, the Renaissance, and the Industrial Revolution. In this sweeping historical survey, he describes attempts by successive generations to adapt Italy's natural environment for the purposes of agriculture and to respond to its changing ecological problems. History of the Italian Agricultural Landscape first appeared in 1961. At the time of its publication it was a pathbreaking work, parallel in its importance for Italy to Marc Bloc's masterwork of 1931, The Original Characteristics of French Rural History. Sereni invented the concept of the historical "agricultural landscape": an interdisciplinary characterization of rural life involving economic and social history, linguistics, archeology, art history, and ecological studies. Originally published in 1997. The Princeton Legacy Library uses the latest print-on-demand technology to again make available previously out-of-print books from the distinguished backlist of Princeton University Press. These editions preserve the original texts of these important books while presenting them in durable paperback and hardcover editions. The goal of the Princeton Legacy Library is to vastly increase access to the rich scholarly heritage found in the thousands of books published by Princeton University Press since its founding in 1905.



In Limine Storie Di Una Comunit Ai Margini Della Laguna


In Limine Storie Di Una Comunit Ai Margini Della Laguna
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Author : Sauro Gelichi
language : it
Publisher: All’Insegna del Giglio
Release Date : 2018-06-06

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Il volume correda un breve percorso espositivo a pannelli (testi e immagini) per presentare i risultati delle ricerche e degli scavi svolti dal 2011 ad oggi nel sito archeologico ‘Antiche Mura’ di Jesolo. ‘In limine’ è una poesia di Eugenio Montale (introduce la raccolta “Ossi di Seppia”). Il titolo, e la poesia stessa, sono sembrati pertinenti a sintetizzare il senso del progetto archeologico sull’antica Equilo, di cui si pubblicano in questo volume i primi risultati. ‘In limine’ significa ‘sulla soglia’: indica cioè un punto di passaggio, un confine; e, nel nostro caso, metaforicamente rimarca il discrimine tra passato e presente, il luogo archeologico dove la materia inerte diviene narrazione. Qui, in limine, è anche uno spazio fisico preciso, quello dell’area delle ‘Antiche Mura’, luogo anche tangibile della memoria collettiva. Un luogo, ieri come oggi, ai margini. Se l’antica Equilo era stato un insediamento sul confine instabile tra mare e laguna, la moderna Jesolo, che ne ha ereditato il nome, ha lasciato che i ruderi della sua memoria restassero al di fuori del centro abitato: nel punto dove la città diventa campagna, lì sorgono le rovine dell’antica cattedrale, lì rimane il reliquiario della comunità, come una sorta di giardino ‘dove affonda un morto viluppo di memorie’ (di nuovo Montale). Gli archeologi hanno cercato nel tempo di recuperare quelle memorie e quel passato, con pazienza e fatica. Così, il progetto nato qualche anno fa per iniziativa del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, non costituisce che l’ultimo atto di un percorso che ha inizio dalla metà del secolo scorso, con gli scavi nell’area della cattedrale e nel vicino sito della chiesa di San Mauro. I contributi che si pubblicano in questa circostanza raccontano e sintetizzano i risultati degli ultimi anni di scavi. L’interconnessione tra le varie strategie di indagine ci ha consentito di proporre una ricostruzione storico-insediativa del sito del tutto inedita e sorprendente.



Trade And Exchange


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Author : Carolyn D. Dillian
language : en
Publisher: Springer Science & Business Media
Release Date : 2009-12-05

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Long before the advent of the global economy, foreign goods were transported, traded, and exchanged through myriad means, over short and long distances. Archaeological tools for identifying foreign objects, such as provenance studies, stylistic analyses, and economic documentary sources reveal non-local materials in historic and prehistoric assemblages. Trade and exchange represent more than mere production and consumption. Exchange of goods also led to an exchange of cultural and social experiences. Discoveries of the sources of alien objects surpass archaeological expectations of exchange and geographic distance, revealing important technological advances. With thirteen case studies from around the world, this comprehensive work provides a fresh perspective on material culture studies. Evidence of ongoing negotiation between individuals, villages, and nations provides insight into the impact of trade on the micro-, meso-, and macro-level. Covering a wide array of time periods and areas, this work will be of interest to archaeologists, anthropologists, and anyone working in cultural studies.



Mobility And Pastoralism In The Egyptian Western Desert Steinpl Tze In The Holocene Regional Settlement Patterns


Mobility And Pastoralism In The Egyptian Western Desert Steinpl Tze In The Holocene Regional Settlement Patterns
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Author : Marina Gallinaro
language : en
Publisher: All’Insegna del Giglio
Release Date : 2018-03-15

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This volume presents the results of a long study begun in 2004 within the framework of the Archaeological Mission in the Farafra Oasis of Egypt directed by Barbara Barich and Giulio Lucarini, of the Sapienza University of Rome (now under the auspices of ISMEO). The book focuses on the features known as “Steinplatz-type hearths” and their role in the settlement patterns of the human groups living in the Egyptian Western Desert during the middle and late Holocene. Steinplätze are concentrations of burned and fire-cracked stones that vary in shape and size, and have often been slightly elevated above the present ground level by post-depositional erosion processes. Occurring both as isolated features and in clusters, they are often the only visible structures – or even traces – of ancient settlements. The study of these features is closely interconnected with the mobility strategies of the communities that inhabited this desert region during a period of higher average rainfall than at present but also characterised by significant climate fluctuations, with humid periods interrupted by dry spells and eventually ending in an overall trend towards greater desertification. The use of the Steinplatz-type hearths was most widespread in the second half of the sixth millennium BC, when mobile occupation strategies replaced a more sedentary model. An analysis of the Farafra Oasis Steinplätze is coupled with a general reassessment of the subsistence and mobility models hitherto proposed for the Eastern Sahara, suggesting an integrated occupation system for Farafra itself. The economy of the forager-herders of the middle Holocene, during the climate optimum (6900-5550 cal BC), seems to have relied significantly on herding small livestock, but also on hunting, and likely concentrated on the gathering of wild cereals such as sorghum. During the climate optimum, forms of seasonal stabilisation of the settlement strategy seem to emerge, with the alternating occupation of two different winter and summer villages consisting of clusters of stone-slab huts; short-term task-specific camps, using Steinplätze, logistically completed the system. After this phase, only short-term camps with Steinplätze were occupied. These were probably directly dependent on the wettest areas at the centre of the oases and made use of a tethered exploitation strategy, with brief movements from the central oasis (“daisy-chain” movements). The use strategies of the Steinplatz-type hearths within the mobile settlement system are outlined adopting a clear and immediately assessable model. “Yet although they are among the most distinctive of the Sahara’s archaeological features, Steinplätze have received little systematic attention in recent decades. Marina Gallinaro’s work thus marks a new phase in their study, one that draws them back into discussions of how early livestock-keeping populations in Northeast Africa used the resources and landscapes to the west of the Nile along a trajectory of increasing aridification that eventually culminated in the desert we see today (…) Lucidly written, Gallinaro’s volume will, I believe, help inspire individuals to take up the research agenda she sets out. At a time when so much of the Sahara is off-limits to archaeological fieldwork, it is deeply gratifying to see here yet more evidence of the thoroughness and high quality that have characterized the work of Italian archaeologists in this region of Africa over many decades. The continuing publication of their research, Marina Gallinaro’s included, in the Arid Zone Archaeology monograph series will surely help sustain widespread interest in Saharan archaeology until it becomes possible to excavate and survey again free of current geopolitical restrictions. May that day come soon!” Prof. Peter Mitchell, University of Oxford, UK.



Venice And Its Neighbors From The 8th To 11th Century


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Author :
language : en
Publisher: BRILL
Release Date : 2018-01-09

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Venice and Its Neighbors from the 8th to 11th Century offers an account of the formation and character of early Venice, drawing on archaeological evidence from Venice and related sites, and written sources.