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Aspenia N 97


Aspenia N 97
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Aspenia N 97


Aspenia N 97
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Author : AA.VV.
language : it
Publisher: Gruppo 24 Ore
Release Date : 2022-06-16T00:00:00+02:00

Aspenia N 97 written by AA.VV. and has been published by Gruppo 24 Ore this book supported file pdf, txt, epub, kindle and other format this book has been release on 2022-06-16T00:00:00+02:00 with Business & Economics categories.


L’addio alla Russia è stato voluto da Vladimir Putin, che pensa a se stesso come al salvatore del destino imperiale del proprio paese ma che ha invece compiuto - attaccando Kiev il 24 febbraio - un clamoroso errore di calcolo, mettendo in moto una catena di eventi che ha condotto, con sorprendente rapidità, all’abbandono di una linea accondiscendente verso Mosca da parte di quasi tutti i governi occidentali. Ne parlano tra gli altri sul numero 97 “Addio alla Russia di Aspenia rivista diretta da Marta Dassù – Sergio Romano, Paul Berman, Ivan Timofeev, Charles A. Kupchan, Marina Valensise, Andrei Kurkov, Anna Zafesova, Adam S. Posen, Sergio Fabbrini, Shivshankar Menon, Odd Arne Westad, Vittorio Emanuele Parsi, Giacomo Luciani, Carlo Jean, Mario Del Pero e Leopoldo Nuti. Comunque vada a finire la guerra in Ucraina, da capire c’è in primo luogo perché sia fallita la transizione dall’URSS alla Russia. Vladimir Putin non ha mai amato la Federazione Russa ereditata dagli anni transitori di Boris Eltsin. Non è mai stata abbastanza per lui, supremo sostenitore di una forma di Russia imperiale che tutti dovranno almeno temere, se non rispettare: questo è l’ideale che Mosca ha perseguito negli ultimi anni, dalla Moldavia ai Baltici, dalla Bielorussia al Mar Nero fino al Medio Oriente. Ma quello al potere oggi è un regime autoritario e fortemente corrotto al punto da impedire che la spesa militare possa produrre un esercito efficiente. I fallimenti delle prime fasi della guerra in Ucraina – fra errori di valutazione e performance quanto mai deludente delle forze militari russe – sono il risultato diretto di un sistema politico che ha represso ogni forma di opposizione. Secondo punto da capire: reggerà o no l’Occidente ritrovato a Kiev ? Nella prima fase della guerra, Stati Uniti ed Europa hanno trovato un grado non previsto di unità. È questo il principale significato politico-strategico dell’avventura in Ucraina. L’Europa ha detto a sua volta addio a una certa immagine di Russia, ovvero un partner difficile ma affidabile sul piano delle forniture energetiche e nella lotta al terrorismo. La guerra piuttosto produce una forte spinta inflattiva, che accelera gli aumenti di prezzo (gas, petrolio, materie prime essenziali) già registrati nel corso del 2021 e crea problemi economici e politici sia in Europa che negli Stati Uniti. Si complicano le decisioni per le banche centrali, tra volontà di tenere sotto controllo l’inflazione (alzando i tassi d’interesse) ed evitare una recessione (tenendo i tassi piuttosto bassi). Incrociando una fase delicatissima della transizione energetica, questi trend rischiano di innescare una “tempesta perfetta”. Per parecchi economisti, lo spettro è un ritorno alla stagflazione degli anni Settanta. Terzo punto da capire è come evolverà il rapporto sino-russo: dal fattore Cina dipenderà la portata globale della frattura apertasi tra Russia e Occidente (e maggiori alleati asiatici degli Stati Uniti, aspetto tutt’altro che secondario specie se visto da Pechino). La Cina al momento non sembra avere preso decisioni chiare; è probabilmente assai preoccupata dalle vicende ucraine in chiave taiwanese, ed è intanto alle prese con una costosissima gestione del Covid, che preoccupa Xi Jinping in vista della sua consacrazione a capo del Partito unico e dello Stato, programmata nel prossimo autunno. Si presenta una grande sfida anche per i paesi democratico-liberali e per il sistema degli scambi internazionali. L’effetto della pandemia prima e della guerra in Ucraina ha incrinato la fiducia residua nelle virtù della globalizzazione, portando in primo piano i costi della dipendenza in settori strategici. Il trend va verso la frammentazione, un accorciamento delle catene del valore e un parziale decoupling tecnologico fra Cina e Stati Uniti. Secondo Janet Yellen, segretario al Tesoro degli Stati Uniti, si entrerà nell’epoca della globalizzazione “among friends”, che tenderà a rilanciare l’area economica transatlantica anche in campo energetico.



Aspenia N 87


Aspenia N 87
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Author : Aa.vv.
language : it
Publisher: Gruppo 24 Ore
Release Date : 2020-03-06T00:00:00+01:00

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Sono davvero in crisi le grandi democrazie del mondo? Aspenia 87 contribuisce alla riflessione su un interrogativo di grandissima attualità interpellando, tra gli altri, autori di primo piano come Giuliano Amato, Ivan Krastev, Mark Leonard, Walter Russell Mead e Ian Bremmer. Leadership americana e relazioni transatlantiche sono state da sempre alla base delle democrazie liberali. Succede però che l'Occidente non ha saputo leggere il mondo uscito dalla caduta del Muro di Berlino. E non ha avuto il coraggio di inglobare la Russia in un sistema di sicurezza europeo. La crisi economica scoppiata negli Stati Uniti nel 2008 ha poi fatto il resto, contagiando l'Europa nei cui sistemi democratici hanno sempre più trovato spazio sovranismi e populismi. Mentre s'affaccia nel gioco delle potenze globali una Cina sempre più forte e con grandi aspirazioni di leadership, non è più possibile rinviare il rilancio della partnership transatlantica, magari con l'Europa a fare da traino di un'America riluttante e con alcuni tratti isolazionisti.



Aspenia N 92


Aspenia N 92
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Author : Aa.vv.
language : it
Publisher: Gruppo 24 Ore
Release Date : 2021-03-12T00:00:00+01:00

Aspenia N 92 written by Aa.vv. and has been published by Gruppo 24 Ore this book supported file pdf, txt, epub, kindle and other format this book has been release on 2021-03-12T00:00:00+01:00 with categories.


Stati Uniti e Cina: una nuova guerra fredda? A differenza dell'Unione Sovietica, la Cina di oggi è fortemente integrata nel sistema economico globale, dove esercita un peso quanto mai rilevante. La competizione sino-americana resta parzialmente asimmetrica. Gli Stati Uniti - che hanno ancora un vantaggio relativo - per mantenerlo devono riprendersi all'interno e rafforzare all’esterno l’alleanza con le democrazie europee e asiatiche. In realtà più che di guerra si può parlare di una "pace fredda". Uno scenario possibile - frutto della gara in corso per il predominio tecnologico - potrebbe essere la creazione di una "sfera tecnoautoritaria" dominata dalla Cina, in opposizione a una sfera liberale dominata da standard occidentali. Tecnoautoritarismo versus tecnodemocrazia. L'esito della competizione estrema, dopo lo spartiacque del Covid, potrebbe essere questo, senza un vincitore globale. Intorno a questi temi strategici ruota il numero 92 di Aspenia che contiene articoli di Minxin Pei, Daniel H. Rosen, Parag Khanna, Paul Taylor, Andrew Spannaus, Massimo Gaggi, John C. Hulsman, Eric B. Schnurer, Mario Del Pero, David Livingston, Carlo Alberto Carnevale Maffè e Franco Bernabè. La questione Cina sarà il vero punto critico nei rapporti transatlantici, facendo emergere la delicatezza dei "confini" fra autonomia europea e partnership con gli Stati Uniti. Dal punto di vista di Bruxelles la gestione del problema andrà affrontata in chiave multilaterale e soprattutto attraverso una riforma del WTO. Per Washington, lo schema concettuale è in parte diverso: alleanza delle democrazie sotto la leadership americana e "power competition" con Pechino. In Italia Mario Draghi tenterà di combinare le preoccupazioni economiche europee per il mercato cinese e la consapevolezza delle preoccupazioni di sicurezza americane. E tenterà di utilizzare il G20, che l'Italia presiede nel 2021, per affrontare le questioni globali che interessano sia la Cina che gli Stati Uniti. Nella sua visione, il coordinamento fra le democrazie occidentali deve servire essenzialmente a questo, a rendere efficiente quello che oggi efficiente non è: la capacità di governo dei rischi globali.



Aspenia N 84


Aspenia N 84
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Author : Aa.vv.
language : it
Publisher: Gruppo 24 Ore
Release Date : 2019-04-04T00:00:00+02:00

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I sistemi democratici del XXI secolo appaiono più polarizzati che in passato, col rafforzarsi di posizioni estreme. In America si manifestano soprattutto fenomeni di "tribalismo" politico, mentre l'Europa vive una fase politica di grande volatilità. La cifra che connota questa stagione dei sistemi politici europei, prima ancora dell’ascesa dei national populists, sembra essere l'imprevedibilità. L'"indice di volatilità", un parametro che misura il cambiamento delle preferenze elettorali fra un'elezione e l'altra, testimonia che le ultime due elezioni politiche italiane - 2013 e 2018 - hanno fatto registrare due fra i tre picchi massimi di volatilità nella storia repubblicana (il tasso più elevato in assoluto resta quello del 1994, con l'annientamento dei partiti tradizionali e il passaggio dalla prima alla seconda repubblica). Mai come negli ultimi 25 anni, e in particolare negli ultimi sei, gli elettori italiani hanno cambiato idea e orientamenti politici. Il fenomeno è ben presente anche su scala europea, seppure con differenze tra paese e paese.



Aspenia N 85


Aspenia N 85
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Author : Aa.vv.
language : it
Publisher: Gruppo 24 Ore
Release Date : 2019-07-04T00:00:00+02:00

Aspenia N 85 written by Aa.vv. and has been published by Gruppo 24 Ore this book supported file pdf, txt, epub, kindle and other format this book has been release on 2019-07-04T00:00:00+02:00 with Business & Economics categories.


Le nuove frontiere dell'intelligenza artificiale richiedono il massimo esercizio dell'intelligenza umana per sfruttarne al meglio le opportunità e contenerne i rischi. Non è ancora esattamente così: la sintesi di questo numero di Aspenia è che la corsa tecnologica, con i suoi risvolti geopolitici, economici, sociali, etici, si stia piuttosto trasformando in una guerra di nervi - quanto di più umano ma poco razionale ci sia. Prevale, per ora, l'impatto "disruptive", dirompente, di una rivoluzione tecnologica che produce algoritmi sempre più raffinati e che alimenta, con un enorme flusso di dati, i meccanismi del "machine learning": le macchine che imparano in modo autonomo, senza bisogno di interventi umani.



Aspenia N 99 Estremo Occidente


Aspenia N 99 Estremo Occidente
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Author : AA.VV.
language : it
Publisher: Gruppo 24 Ore
Release Date : 2022-12-14T00:00:00+01:00

Aspenia N 99 Estremo Occidente written by AA.VV. and has been published by Gruppo 24 Ore this book supported file pdf, txt, epub, kindle and other format this book has been release on 2022-12-14T00:00:00+01:00 with Business & Economics categories.


Dopo il voto di midterm del novembre 2022 l’America va incontro a due anni di “governo diviso”, secondo una formula che, storicamente, preannuncia lo stallo dell’agenda legislativa. Il presidente in carica ha limitato i danni, perdendo la Camera ma non il Senato; gli sfidanti repubblicani hanno recuperato di misura il controllo della House e acquisito molti nuovi elettori, con il governatore Ron DeSantis in Florida e nell’elettorato ispanico. E hanno conquistato storici collegi democratici nello stato di New York. Di questo e molto altro scrivono nel numero 99 “Estremo Occidente” di Aspenia rivista diretta da Marta Dassù – autori di primissimo livello tra i quali Mario Sechi, Chad P. Bown, Angus Deaton, Nouriel Roubini, Massimo Gaggi, Federico Rampini, Giulio Sapelli, Erik Jones, Carlo Jean, Vittorio Emanuela Parsi, François Heisbourg, Vittorio Emanuele Parsi, Charles Grant e Ian Lesser. L’effetto Trump ha giocato, in seggi decisivi per il Senato, in senso negativo. Si è aperta così una resa dei conti all’interno del partito repubblicano, che condizionerà fortemente il percorso verso il 2024. Fra Donald l’originale e il “trumpismo light” di DeSantis il confronto è ormai aperto. La battaglia per le presidenziali del 2024 è già cominciata. Il minore fascino esercitato dalle posizioni estreme vale a destra, ma anche a sinistra. Non a caso, i più probabili candidati democratici alle presidenziali del 2024, ammesso che il presidente in carica venga sfidato, difficilmente verranno dall’ala sinistra del partito che nelle ultime elezioni ha registrato una grave sconfitta. La globalizzazione avviata negli anni Novanta cambia pelle, si colgono meglio i suoi pro e i suoi contro: il rapporto tecnologico con la Cina è una vittima predestinata di questo cambio di passo e di prospettiva. La logica del nazionalismo economico americano – da cui entrambi i partiti non sono immuni - impatterà anche sui rapporti con l’Europa: i sussidi introdotti a favore del “made in America” dall’Inflation Reduction Act dell’agosto 2022 rischiano di spiazzare una parte dell’industria europea. Che – fra costi dell’energia, forza del dollaro e sussidi degli Stati Uniti – sta contemplando di abbandonare il vecchio continente. Scegliendo, in un mondo dominato dalla competizione fra Stati Uniti e Cina, di spostarsi verso l’Atlantico – Estremo Occidente – e in parte verso il Pacifico. Senza perdere di vista alcune lezioni della guerra in Ucraina: non esiste ad esempio un vantaggio comparato a favore di paesi come la Russia, che si pensava (e si temeva) avrebbero meglio manipolato le nuove tecnologie e sfruttato le vulnerabilità delle nostre “società aperte” occidentali. Le forze russe hanno fatto ben poco di ibrido, se non contro istituzioni dell’UE, quasi nulla di innovativo, e stanno invece subendo il contrattacco dell’ esercito ucraino. Anche l’ammirazione di alcuni per il modello “tecnoautoritario” cinese sta scemando a fronte della gestione della pandemia nella Repubblica popolare, tra vaccini apparentemente assai meno efficaci di quelli occidentali, sistema sanitario vetusto e ricorso massiccio alla migliore specialità del regime – la repressione militare, casa per casa. La tenuta della democrazia americana è più solida di quello che si pensasse, come ha confermato il midterm; e la tenuta degli sfidanti autoritari lo è meno di quanto non si temesse . La battaglia per il “tecnopotere” non cambierà, ma rafforzerà questo dato di fatto. Anche per questo, investire nella “scienza pura” come chiede il Rapporto Aspen pubblicato da Aspenia è indispensabile e resta una fondamentale politica di sicurezza. Un messaggio che l’Europa, alle prese con la difficile congiuntura attuale, dovrebbe non trascurare.



Aspenia N 74 Paure Americane


Aspenia N 74 Paure Americane
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Author : Aa.vv.
language : it
Publisher: Gruppo 24 Ore
Release Date : 2017-01-25T00:00:00+01:00

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L'eterno, sconfinato ideale del "sogno americano" appartiene ormai al passato, e gli americani di oggi possono al massimo aspettarsi una crescita mediocre, invece della possibilità di avere una vita migliore di quella dei loro genitori. Un tale abbassamento del potenziale tenore di vita avrà conseguenze ovvie ed estremamente negative, dal punto di vista economico e sociale. Per quanto gli ultimi dati segnalino una ripresa del reddito medio nel 2015 (con la prima svolta importante dalla crisi del 2008) conta anche l'autopercezione: la classe media americana continua a sentirsi in difficoltà.



Aspenia N 98 Trappola Cinese


Aspenia N 98 Trappola Cinese
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Author : AA.VV.
language : it
Publisher: Gruppo 24 Ore
Release Date : 2022-10-20T00:00:00+02:00

Aspenia N 98 Trappola Cinese written by AA.VV. and has been published by Gruppo 24 Ore this book supported file pdf, txt, epub, kindle and other format this book has been release on 2022-10-20T00:00:00+02:00 with Business & Economics categories.


Consolidare i frutti dell’industrializzazione per passare a una vera economia postindustriale, basata anche e in modo crescente sulla domanda interna .Non sarà facile per Pechino fare il salto nell’epoca di una parziale “de-globalizzazione” dell’economia internazionale. Le strategie economiche di Xi Jinping fanno fatica ad ottenere i risultati sperati. Il pragmatismo che viene spesso attribuito alla leadership cinese non basta a compensare le rigidità di un sistema decisionale e burocratico pensato per privilegiare il controllo verticale del Partito. E la non fallibilità del suo leader. Proprio nel momento in cui la Cina è in grado di esercitare un’influenza senza precedenti, emergono i vincoli e i limiti del suo modello di crescita: siamo alla fine del miracolo cinese per come lo abbiamo conosciuto negli ultimi decenni? Ne parlano tra gli altri sul numero 98 “Trappola cinese di Aspenia rivista diretta da Marta Dassù – Giada Messetti, Rana Mitter, Cai Xia, Logan Wright, Fu Jun, Filippo Fasulo, Simone Pieranni, Alessia Amighini, Alessandra Colarizi, Matteo Codazzi Andrew J. Nathan, Paola Subacchi, Carlo Jean, Jessica Chen Weiss, Laura Silver, Christine Huang e Laura Clancys. L’iper-personalizzazione di Stato e Partito attorno alla figura di Xi – ancora più evidente con il XX congresso del Partito comunista cinese - rischia paradossalmente di evidenziare proprio le debolezze del nuovo imperatore. Il crescente intervento coercitivo riflette la sfiducia (reciproca) tra autorità e cittadini, cioè la mancanza di legittimità reale. Il dinamismo del modello cinese rischia di fermarsi. Se ciò avviene (e forse è già avvenuto), si disgrega il patto sociale intergenerazionale che ha retto la Repubblica popolare dagli anni delle riforme di Deng Xiaoping: in breve, le condizioni di vita devono continuare a migliorare in modo tangibile affinché il dissenso sociale e le divergenze interne a un paese vastissimo non sfocino nella contestazione politica. Se questa trappola dovesse mai scattare, davvero la leadership comunista si troverebbe di fronte una minaccia esistenziale. Peraltro la Repubblica popolare è diventata sempre più impopolare all’estero, e perfino quando viene apprezzata come partner commerciale, viene ormai criticata e stigmatizzata come regime politico. I riflessi si vedono: a prendere atto di un clima certamente mutato, assai meno “business friendly”, è ad esempio la Camera di Commercio dell’Unione Europea a Pechino, che nel suo “Position Paper 2022-2023” constata un aumento dei rischi per gli investitori e prevede una fase di disinvestimenti. Insomma, la fiducia del business internazionale nei confronti del modello cinese è già in drastico calo. Anche se l’ipotesi avanzata dal segretario al Tesoro americano, Janet Yellen, sul “friend-shoring” – la cooperazione privilegiata tra alleati – offre spazi di manovra e andrà sfruttata, rimarrà comunque una quota di interdipendenza con un mega-mercato come quello cinese. In chiave sistemica, l’infrastruttura globale su cui ha poggiato l’espansione dei commerci trainata dalla crescita cinese e dai consumi americani è ancora funzionante, ma a ritmi rallentati, con catene del valore più corte e con snodi cruciali che rischiano di bloccarsi. È quindi davvero difficile per tutti – soprattutto per l’Europa – perseguire progetti a medio e lungo termine che richiedono massicci investimenti e regole chiare Non sarà infine la Repubblica popolare cinese - che è alle prese con le proprie difficoltà - a sacrificare gli interessi a lungo termine per salvare le sorti di un “junior partner” come la Russia molto problematico e poco affidabile che, con l’invasione dell’Ucraina, si è infilata in una terribile trappola, psicologica, politica e militare. Il pragmatismo della Cina in questo caso esiste e resiste, unito a un comportamento opportunistico che la porta a sfruttare qualche dividendo potenziale della guerra in Ucraina, ma senza perdere di vista ciò che realmente conta per Pechino: l’esito della competizione globale con gli Stati Uniti. Una competizione che, dal punto di vista geopolitico, la Cina si giocherà in Asia, più che alla periferia orientale dell’Europa.



Aspenia N 76 Il Futuro Post Globale


Aspenia N 76 Il Futuro Post Globale
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Author : Aa.vv.
language : it
Publisher: Gruppo 24 Ore
Release Date : 2021-05-10T00:00:00+02:00

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Il sistema globale sta rapidamente perdendo alcune fondamentali regole di convivenza che si era dato, per quanto ovviamente imperfette che fossero e dettate comunque dai più forti. Se l'ordine globale non appartiene a nessuno, cioè nessuno ha la forza o l'interesse per gestirlo, l'instabilità regionale viene sempre sfruttata da qualcuno (spesso da molti), a maggior ragione quando le maggiori potenze sembrano in parziale ripiegamento e cercare la sicurezza nella distanza. Ne derivano tendenze contraddittorie, come la reazione nazionalista di chiusura dei confini, per difendersi da un percepito eccesso di connessione. Più in generale, proprio nelle società più avanzate, che hanno a lungo beneficiato della globalizzazione e delle nuove tecnologie a essa legate, ne sono ormai fortemente avvertiti anche i costi: la percezione è che le élite liberali e globali del dopo guerra fredda abbiano sacrificato le vecchie sicurezze.



Aspenia N 78 Iraniani E Sauditi Nemici Perfetti Usa E Germania Amici Imperfetti


Aspenia N 78 Iraniani E Sauditi Nemici Perfetti Usa E Germania Amici Imperfetti
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Author : Aa.vv.
language : it
Publisher: Gruppo 24 Ore
Release Date : 2018-01-20T00:00:00+01:00

Aspenia N 78 Iraniani E Sauditi Nemici Perfetti Usa E Germania Amici Imperfetti written by Aa.vv. and has been published by Gruppo 24 Ore this book supported file pdf, txt, epub, kindle and other format this book has been release on 2018-01-20T00:00:00+01:00 with Business & Economics categories.


Nel regno saudita è in corso un ricambio generazionale, incentrato sulla figura di Mohammed bin Salman, figlio dell'attuale sovrano. I tentativi di introdurre graduali cambiamenti interni si intrecciano con un contesto regionale conflittuale e col declino delle rendite petrolifere. La leadership spinge per un ulteriore accentramento al fine di consolidarsi pienamente. Nell'intero mondo arabo si assiste a una guerra civile di dimensione regionale: siamo abituati a considerare le vicende politiche ed economiche separatamente per ciascun paese arabo e in quest'ottica vediamo quattro paesi in cui si combatte attivamente tra diverse fazioni politiche: la Siria, l'Iraq, lo Yemen e la Libia. Ma questa visione è parziale perché ignora la dimensione regionale della politica araba, quale è stata drammaticamente evidenziata dalla Primavera araba e dai suoi seguiti. In quest'area, infatti, gli sviluppi politici in un paese non sono indipendenti e isolabili dagli sviluppi politici negli altri Stati della regione. Nella regione araba gli sviluppi in un paese hanno conseguenze immediate sugli equilibri politici negli altri paesi, i quali di conseguenza non possono essere indifferenti e reagiscono intervenendo negli affari interni dei loro vicini.