[PDF] L Insediamento Romano Della Tesa Di Mirandola Ricognizioni E Scavi 1930 2011 - eBooks Review

L Insediamento Romano Della Tesa Di Mirandola Ricognizioni E Scavi 1930 2011


L Insediamento Romano Della Tesa Di Mirandola Ricognizioni E Scavi 1930 2011
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L Insediamento Romano Della Tesa Di Mirandola Ricognizioni E Scavi 1930 2011


L Insediamento Romano Della Tesa Di Mirandola Ricognizioni E Scavi 1930 2011
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Author : Mauro Calzolari
language : it
Publisher: All’Insegna del Giglio
Release Date : 2012-09-01

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In questo volume vengono presentati i reperti di età romana rinvenuti sul sito di Tesa di Mirandola dal 1930 al 2011; lo studio prende il nome di “Progetto Tesa” e vede qui la sua conclusione nel presentare non solo i reperti archeologici degli scavi, esposti già da quarant’anni nei musei civici della bassa modenese, ma anche una dettagliata cronistoria delle scoperte, ricavata dai diari di scavo conservati negli anni e da un’attenta analisi di quanto è stato rinvenuto. Tutto ciò consente di delineare un quadro approfondito delle sito e delle relazioni con il territorio e con la Pianura Padana.



Soma 2013 Proceedings Of The 17th Symposium On Mediterranean Archaeology


Soma 2013 Proceedings Of The 17th Symposium On Mediterranean Archaeology
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Author : Sergei Fazlullin
language : en
Publisher: Archaeopress Publishing Ltd
Release Date : 2016-01-22

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Papers from the 17th Symposium on Mediterranean Archaeology, SOMA 2013 held in Moscow, 25-27 April 2013.



Un Villaggio Nella Pianura Ricerche Archeologiche In Un Insediamento Medievale Del Territorio Di Sant Agata Bolognese


Un Villaggio Nella Pianura Ricerche Archeologiche In Un Insediamento Medievale Del Territorio Di Sant Agata Bolognese
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Author : Sauro Gelichi
language : it
Publisher: All’Insegna del Giglio
Release Date : 2014-04-30

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Trade Transformations Of Adriatic Europe 2nd 9th Centuries Ad


Trade Transformations Of Adriatic Europe 2nd 9th Centuries Ad
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Author : Igor Borzić
language : en
Publisher: Archaeopress Publishing Ltd
Release Date : 2023-08-17

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Spanning the period between the 2nd and 9th centuries, this volume collects 45 papers dealing with the Adriatic area that aim to create a new dataset for the historical reconstruction of processes related to forms of settlement, aspects of production, and trade and the movement of pottery and other craft products between its two coasts.



Fernando Malavolti I Diari Delle Ricerche 1935 1948


Fernando Malavolti I Diari Delle Ricerche 1935 1948
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Author : Silvia Pellegrini
language : it
Publisher: All’Insegna del Giglio
Release Date : 2018-10-10

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Fernando Malavolti (Modena, 1913-1954) poliedrica figura di archeologo, geologo e speleologo, a partire dagli anni Trenta del Novecento condusse una instancabile attività di ricerca con indagini sistematiche nel territorio modenese, bolognese e reggiano. Fornì un fondamentale contributo allo studio della preistoria e in particolare del Neolitico dell’Italia settentrionale. Leggendarie rimangono le spedizioni organizzate nel 1938 e nel 1945 per studiare gli aspetti geologici, idrologici, botanici, faunistici, paletnologici e toponomastici dell’area carsica dei Gessi Triassici della Val Secchia (Reggio Emilia). Fra il 1935 e il 1948 affida la narrazione meticolosa di 13 anni di ricerche pionieristiche a una serie di Diari che, grazie alla disponibilità dei figli Mara e Marco, sono pubblicati integralmente in forma digitale, corredati da una trascrizione e da indici dei toponimi e dei nomi di persona. Il volume comprende una serie di saggi scientifici che ripercorrono i diversi campi di ricerca che Malavolti attraversò. Il volume si apre con un'ampia biografia che, grazie a una personale e diretta conoscenza dell'autore (A. Saltini) della famiglia e dell'ambiente culturale modenese, traccia le tappe della formazione scientifica e umana. I saggi successivi delineano l'importanza dello studioso nel panorama della ricerca archeologica del suo tempo (M. Tarantini), il fondamentale contributo che egli apportò nello studio della preistoria e del neolitico in Italia Settentrionale (A. Pessina), la ricerca archeologica sulle terramare emiliane (A. Cardarelli, G. Pellacani) e su siti dell'età del Ferro (S. Campagnari). La formazione naturalistica, che si accese in seguito alle esperienze maturate in seno al CAI e al gruppo speleologico locale che contribuì a fondare, portò Malavolti ad affrontare ricerche anche nell'ambito della geologia e della speleologia e lo spinse a percorrere campi di ricerca innovativi come quello archeometrico (S. Lugli e S. Piastra). Le pagine dei diari riportano anche una inedita testimonianza della città negli anni del secondo conflitto mondiale e tracciano il rapporto che Malavolti ebbe con la sua città e con il Museo Civico (S. Pellegrini, F. Piccinini).



La Domus Del Chirurgo Di Rimini Un Eccezionale Contesto Archeologico


La Domus Del Chirurgo Di Rimini Un Eccezionale Contesto Archeologico
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Author :
language : it
Publisher: All’Insegna del Giglio
Release Date : 2024-03-18

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Questa pubblicazione, scientifica ma al tempo stesso divulgativa, raccoglie gli scritti di studiosi di varie discipline in quella che rappresenta la sintesi finale dei principali aspetti documentari emersi a Rimini nell’indagine della domus del Chirurgo, così denominata per la professione di colui che per ultimo l’abitò. L’impianto si situa all’interno di un più vasto complesso archeologico, di oltre 750 m², scoperto nel centro della città, in piazza Ferrari, scavato a partire dal 1989, musealizzato e aperto al pubblico nel 2007. Per le sue caratteristiche particolari e talora uniche, dovute all’incendio che distrusse l’abitazione medioimperiale cristallizzandone le strutture e il contenuto, il contesto si è rivelato ideale per un approccio di studio pluridisciplinare consentendo che i contributi di diverse competenze riuscissero a fondersi in un organico quadro unitario. Da sottolineare è anche la non comune collaborazione che qui si è avuta tra diversi soggetti pubblici e privati: la Soprintendenza Archeologica dell’Emilia e Romagna per il Ministero dei Beni Culturali, il Comune di Rimini con l’Assessorato alla Cultura e i Musei della Città, la Regione Emilia Romagna tramite il suo Istituto per i Beni Culturali, la locale Fondazione Cassa di Risparmio e gli operatori archeologi delle società La Fenice Archeologia e Restauro di Bologna (oggi Phoenix Archeologia) e Archeostudio di Riccione (oggi Tecne). A rendere davvero straordinario lo scavo è stata comunque la qualità documentaria di quanto emerso dal terreno. Innanzitutto l’attrezzatura medico-chirurgica appartenuta a un personaggio di cultura greca, possibilmente di nome Eutyches, le cui grandissime competenze sono testimoniate da un corredo medico, il più ricco giuntoci dal mondo romano, composto non solo da circa 150 strumenti chirurgici in ferro e bronzo, ma anche da particolari dotazioni terapeutiche e farmacologiche. A completarne la documentazione professionale si segnala pure l’ambiente di cura, rarissimo esempio di taberna medica domestica destinata sia all’esercizio della professione sia all’abitazione: spazio caratterizzato da splendide decorazioni architettoniche e da pregevoli arredi tra i quali si segnala soprattutto un raro pannello vitreo policromo in opus sectile con scena marina. Il carattere eccezionale delle dotazioni materiali della casa del Chirurgo emerge anche a livello storico nel dato offerto dal rinvenimento tra le macerie del gruzzolo monetale domestico. Al contrario dei “tesoretti”, costituiti da monete di notevole valore solitamente in metallo prezioso e più antiche, il gruzzolo riminese rappresentava il denaro contante per le spese quotidiane così da risultare fondamentale per stabilire una precisa cronologia all’anno. Tra le monete gli esemplari più tardi risalgono ai tempi di Gallieno, e più precisamente al 260 d.C.: momento al quale si deve pertanto datare l’incendio che distrusse l’edificio, e con esso l’intero quartiere litoraneo, durante una delle prime incursioni barbariche nella penisola che furono tra le principali cause della crisi tardo imperiale dello stato romano, incursione che grazie alle fonti scritte ed epigrafiche siamo in grado di attribuire agli Alamanni. Dopo secoli di pace in quegli anni Ariminum era totalmente priva di difese, tanto che, in seguito a questo tragico evento, per proteggerla fu immediatamente eretta una nuova cinta muraria laterizia che nel tratto di piazza Ferrari si sviluppò a ridosso della domus del Chirurgo. Tale cinta, assieme ad altre della penisola, è stata a lungo datata al 271 d.C. ispirandosi, per analogia, a quella che Aureliano costruì a Roma dopo l’attacco degli Jutungi, altra popolazione germanica. Ora, invece, si ha la prova che le mura di Rimini anticiparono di un decennio quelle urbane. Infine si possono segnalare alcuni accorgimenti impiegati nella musealizzazione del complesso archeologico di piazza Ferrari per accrescerne le potenzialità espositive e didascaliche; già di per sé queste risultavano notevoli grazie all’eccellente stato di conservazione dei resti architettonici e musivi e alla contiguità ai Musei della Città, dove sono raccolti tutti i materiali rinvenuti nelle indagini. Particolarmente efficaci nell’organizzazione dell’area di visita sono state l’adozione di criteri non selettivi che privilegiassero alcuni resti rispetto ad altri e la frequente decisione di non scavare fino al terreno vergine per conservare, così come sono state scoperte nel corso dei lavori, varie stratificazioni e strutture. Di queste ultime fanno parte i tanti mosaici che non si sono strappati, restaurati e poi ricollocati come invece solitamente accade; pure, in diversi casi, si è deciso di valorizzare gli strati in quanto testimonianze dell’evoluzione non solo materiale ma anche sociale, culturale ed economica della città dal I secolo a.C. fino all’oggi. L’area archeologica con la sua sequenza di depositi, consolidati con silicato d’etile quando terrosi, offre dunque un realistico spaccato dello sviluppo dell’abitato: dalle fasi più floride, come quelle di età imperiale e gota, a quelle più povere, indicative dei momenti di crisi e della destrutturazione urbana altomedievale, con i piani di calpestio sterrati, i cumuli di macerie delle distruzioni e le tombe che tagliano gli splendidi mosaici tardoantichi. Jacopo Ortalli



Lo Scavo A Parma Sotto Palazzo Sanvitale


Lo Scavo A Parma Sotto Palazzo Sanvitale
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Author : Mirella Marini Calvani
language : it
Publisher: Archaeopress Publishing Ltd
Release Date : 2023-03-09

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A report on excavations conducted at Palazzo Sanvitale, Parma (Italy) during 1983-7 and 2008-10, under the auspices of the Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna at the request of the Palazzo’s owner, at that time the Banca del Monte di Parma.



La Famiglia Tardoantica


La Famiglia Tardoantica
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Author : Valerio Neri
language : it
Publisher: LED Edizioni Universitarie
Release Date : 2016-03-24

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Il libro raccoglie una serie di studi di specialisti della tarda antichità, dal IV al VI secolo d.C. in vari settori di ricerca, che compongono dunque un mosaico interdisciplinare: storia sociale, diritto, religione, archeologia, cultura, storiografia, ai quali si aggiungono contributi di giovani studiosi del dipartimento di Storia Culture e Civiltà dell’Università di Bologna con competenze in ambito archeologico, epigrafico, numismatico e letterario. I diversi contributi costituiscono lo sviluppo di un dibattito seminariale tenuto a Bologna nel maggio 2015 con lo scopo appunto di promuovere un dialogo fra aree e generazioni diverse di studiosi della tarda antichità, periodo, questo, di mutamenti e di complessità assodata, e che costituisce un momento di svolta nella storiografia, attraverso il passaggio da una storiografia di stampo istituzionale a quella caratterizzata da un lungo complesso di transizioni.



L Insediamento Romano Di Chiunsano Gli Scavi Delluniversit Di Bochum 1992 2000


L Insediamento Romano Di Chiunsano Gli Scavi Delluniversit Di Bochum 1992 2000
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Author : Gianni De Zuccato
language : it
Publisher: All’Insegna del Giglio
Release Date : 2016-04-29

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L’area dell’insediamento romano di Chiunsano, nel territorio comunale di Gaiba (Rovigo), già indagata da Alfonso Alfonsi con alcune trincee nel 1904, è stata oggetto di nove campagne di scavo, condotte sistematicamente dal 1992 al 2000 dall’Università di Bochum, sotto la direzione del prof. Hermann Büsing. Il volume presenta l’esito delle ricerche sul campo, che hanno consentito di ricostruire la planimetria e le principali vicende edilizie del complesso, testimonianza della plurisecolare presenza della romanità nel territorio polesano, unitamente ai risultati dell’attività di catalogazione e di studio dei reperti, che ha coinvolto nell’opera numerosi specialisti. Alcuni rinvenimenti, tra i quali il corredo funerario della cosiddetta “Dama di Chiunsano”, straordinario per la ricchezza e la provenienza eterogenea degli oggetti d’ornamento, databili tra la seconda metà del V e gli inizi del VI secolo d.C., testimoniano una frequentazione del sito anche in epoca tardoantica.



Archeologia Medievale Xlviii 2021


Archeologia Medievale Xlviii 2021
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Author :
language : it
Publisher: All’Insegna del Giglio
Release Date :

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Il volume XLVIII (2021) è suddiviso, come di consueto, in tre sezioni, Saggi, Notizie scavi e lavori sul campo e Note e Discussioni. Tra i saggi viene presentato un corposo contributo su S. Sisto Project (PIsa) a cura di F. Cantini. J. Celani pubblica un contributo sulle città dell’Umbria nel primo alto Medioevo, mentre M. Randazzo presenta uno studio sulla transizione bizantino-islamica nell’area di Enna. Conclude il volume la sezione Recensioni e segnalazioni. La sezione dedicata alle notizie degli scavi contiene un contributo sullo scavo della pieve di Santa Maria in Castello a Toano (dal cimitero alla torre di età comunale) (N. Mancassola), un secondo articolo è incentrato sulle indagini archeologiche della fortezza bizantina di Luni (A. Cagnana et al.), mentre un testo a cura di F. Cantini riporta nuovi dati sull’area della corte regia di Lucca e sulla zecca urbana; conclude la sezione il consueto spazio dedicato al Bacino del Mediterraneo con un contributo sul popolamento e l’organizzazione territoriale di Hisn Salama (Libia) (H. Abdouli). La Sezione Note e Discussioni accoglie contributi che hanno per tema l’archeologia del territorio e delle strutture murarie come ad esempio la cronologia e l’analisi funzionale del Castello di Comiso (G. Labisi) e le analisi territoriali di Salpi nella Capitanata (R. Goffredo, A. Cardone). Altri temi trattati riguardano le analisi dei materiali: la ceramica tra la tarda Antichità e l’alto Medioevo a Perugia (L. Ceccarelli); i segni graffiti sulla pietra ollare (M. Cortelazzo); le analisi archeobotaniche del lino nel contesto bizantino di Rocchicella di Mineo (A.M. Grasso et al.). Il contributo di A. Cianciosi affronta il tema del “pozzo alla veneziana” e l’approvvigionamento idrico nella laguna di Venezia. Conclude la sezione un articolo su Madaba in Giordania attraverso i resoconti dei primi esploratori (A. Pascolini) e una nota preliminare sul porto di Madayi (Kerala, India) e il commercio post-classico nell’Oceano Indiano fra tarda Antichità e Medioevo (V. La Salvia, M. Moderato, D.V. Hill).