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Lettera Di Salvatore Betti Al Chiarissimo Marchese Di Montrone


Lettera Di Salvatore Betti Al Chiarissimo Marchese Di Montrone
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Lettera Di Salvatore Betti Al Chiarissimo Marchese Di Montrone


Lettera Di Salvatore Betti Al Chiarissimo Marchese Di Montrone
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Author : Salvatore Betti
language : it
Publisher:
Release Date : 1835

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Lettera Di Salvatore Betti Al Chiarissimo Marchese Di Montrone


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Author : Salvatore Betti
language : it
Publisher:
Release Date : 1835

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La Massoneria Nelle Due Sicilie


La Massoneria Nelle Due Sicilie
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Author : Ruggiero Di Castiglione
language : it
Publisher: Gangemi Editore Spa
Release Date : 2014-09-13T00:00:00+02:00

La Massoneria Nelle Due Sicilie written by Ruggiero Di Castiglione and has been published by Gangemi Editore Spa this book supported file pdf, txt, epub, kindle and other format this book has been release on 2014-09-13T00:00:00+02:00 with Social Science categories.


Volume 1 Alla proto-massoneria di tipo operativo si sovrappose nella Napoli del Settecento un istituto, introdotto da mercanti francesi di religione calvinista, che adottò il sistema speculativo dei Moderns inglesi. Di conseguenza iniziò, dalla metà del secolo in poi, un aspro conflitto tra le varie potenze latomiche estere per il predominio sulla fratellanza meridionale. Austria, Francia, Germania, Inghilterra e Paesi Bassi si affrontarono, senza esclusione di colpi, al fine di ottenere concreti e positivi risultati sull'economia e sulla politica delle Due Sicilie. Un gruppo di coraggiosi fratelli riuscí a sottrarsi ad ogni tentativo egemonico costituendo una Gran Loggia Nazionale, orgogliosamente aristocratica, legittimista e spirituale. L'ostilità delle gerarchie ecclesiastiche e le persecuzioni delle autorità poliziesche crearono, quale naturale reazione, in numerosi membri delle varie Obbedienze massoniche del Regno di Napoli e Sicilia un sentimento profondamente anticuriale e antigovernativo. Molti fratelli da fedeli realisti si trasformarono in convinti seguaci delle idee rivoluzionarie d'oltralpe, con gravissime ripercussioni di carattere personale e socio-culturale. Lo scontro fu inevitabile e terribile. L'ultima immagine di un secolo pieno di aspirazioni e di illusioni sarà quella dei massoni meridionali che si fronteggeranno gli uni contro gli altri in armi. Il tetro suono della mannaia si sostituirà a quello gioioso delle campane. Le tenebre soffocheranno la luce e il chaos dominerà sull'Ordo. Volume 2: Città di Napoli Questo volume intende offrire ai lettori un panorama sufficientemente dettagliato dei personaggi che hanno aderito, nel corso del secolo XVIII, alla Libera Muratoria napoletana, affrontando, in particolare, il periodo cosiddetto aristocratico-militare (17491775). Tale arco di tempo viene generalmente considerato come l'età aurea della massoneria meridionale: dalle sue fila emergeranno, infatti, letterati, scienziati, giuristi e diplomatici di livello europeo. Una classe dirigente che seppe affrontare con dignità e competenza la transizione dal sistema feudale a quello moderno, un passag-gio in armonia con la storia dei paesi cosiddetti civilizzati. Un'opera maturata tra le colonne dei Templi da individui (dal lat. individuus, indivisibile) che, attraverso l'acquisizione di nuove e profonde energie, trovarono la forza di tradurre all'esterno il risultato della loro iniziazione. Nata da un antico modello corporativo di tipo socio-economico con una caratterizzazione decisamente spirituale, la massoneria si presenta come una vera e propria scuola di perfezionamento dell'umana conoscenza. Privandoli di ogni residuo di profanità (le cosiddette scorie), l'istituzione latomica incoraggia i suoi membri al lavoro a alla ricerca interiore con l'applicazione di una severa (ed immutabile) disciplina rituale e l'assimilazione di precise cognizioni, dal linguaggio dei simboli all'insegnamento dei miti. Sono, altresí, valorizzati ed imposti, secondo tempo e luogo, l'importanza della gerarchia iniziatica, l'avanzamento per merito, l'amore per la virtù, l'obbligo del silenzio, la vita in comunità e l'interpreta-zione esoterica di ogni atto dell'essere umano. Essa educa, infine, ogni aderente a valorizzare la potenzialità delle proprie forze individuali al grado più alto, istruendolo a dominare i propri istinti e a sottomettere i fenomeni della natura. Le pagine del pre-sente saggio offrono, pertanto, un tragitto indispensabile e rivelatore della storia della massoneria delle Due Sicilie, attraverso le biografie dei singoli fratelli, raccolte, dopo approfondite ricerche dell'Autore, in p a, ha insegnato alla L.U.I.S.S. e all'Università di Studi di Cassino (Frosinone). È autore de I segreti della magia, in collaborazione con Alberto Cesare Ambesi (1972), A tela ordita Dio mandò il filo (1975), Corpus Massonicum (1 °ediz: 1984; 2°ediz.: 1989; 3ediz: 2007), Alle sorgenti della Massoneria (1988), Il maestro di Cagliostro: Luigi d'Aquino (1989), Domenico Cirillo e la Massoneria olverosi e disagevoli archivi (ancora ric-chi di storia). Volume 3: Dal legittimismo alla cospirazione Malgrado uno splendido sole estivo, Napoli si destò, il 27 luglio 1789, sotto una cappa di piombo. Le prime sconvolgenti notizie sui moti parigini erano, infatti, pervenute all'attonita corte borbonica che, investita all'improvviso da un lontano evento, era ben consapevole delle inevitabili ripercussioni sul futuro assetto europeo. La possibilità di un imminente coinvolgimento del Regno delle Due Sicilie nel disegno rivoluzionario suscitò un vero e proprio senso di panico nel governo. Estirpare alla radice l'innesto delle nuove ideologie eversive, onde evitare il loro attecchimento all'interno della Nazione, divenne il principale obiettivo dell'autorità inquirente. Il nemico da abbattere venne, ben presto, individuato nella massoneria, i cui membri erano, da sempre, aperti alle nuove istanze riformatrici del '700. Il real editto del 3 novembre 1789 contro i liberi muratori fu la naturale conclusione di una campagna denigratoria orchestrata da una magistratura e da una polizia asservite al potere centrale, sobillate, tra l'altro, da un clero assetato di rivincita, dopo anni di politica anticuriale. Malgrado il generale risentimento per un provvedimento ingiusto, le logge regolari, in gran parte fedeli alla corona (i Nazionali di Diego Naselli dei principi di Aragona e i Provinciali di Cesare Pignatelli, duca di Rocca Mandolfa e di San Demetrio), furono immediatamente demolite dai rispettivi Gran Maestri. Anche le altre logge, le cosiddette spurie (Jerocades, principe di Sansevero, principe di Strongoli, Testaferrata), rispettarono le sovrane disposizioni. L'ordinanza di Ferdinando IV innestò, però, due gravi ed irreversibili processi. Il primo fu quello di respingere una parte dei fratelli, già leali servitori dell'ordinamento monarchico, verso posizioni d'intransigente autodifesa, spesso collimanti con lo spirito rivoluzionario e repubblicano d'oltralpe, e il secondo di generare un'incontrollabile dispersione dei singoli massoni verso forme di organizzazione più o meno clandestina (dalle accademie ai salotti culturali, dai cenacoli alle conversazioni). Solo dopo l'arrivo (16 dicembre 1792), nella rada di Napoli, della flotta francese, guidata dal fratello Latouche-Tréville, si concretizzò, dapprima nella capitale e poi in provincia, un'effettiva opposizione al regime borbonico. Alcuni giovani massoni sostituirono, sulle ceneri dell'antica istituzione latomica, la loggia con un modello associativo che, importato dalla Francia, era destinato essenzialmente alla lotta politica. Privo di formalità ritualistica e franco da dottrine di carattere iniziatico e spirituale, il club rappresentò un valido strumento cospirativo, i cui membri furono protagonisti dei futuri eventi della storia meridionale, dalla cosiddetta congiura giacobina del '94 alla Repubblica Napoletana del '99. Ineluttabile sarà l'epilogo di tale metamorfosi (o profanazione, secondo i princípi massonici): un bagno di sangue, ovvero un icastico atto di purificazione. Volume 4: Le Province Le prime testimonianze latomiche nel Regno delle Due Sicilie risalgono al periodo della dominazione austriaca per iniziativa della Grand Lodge of England, che reclutò, al riguardo, il noto musicista lucchese Francesco Xaverio Geminiani (1687-1762), considerato generalmente come il primo libero muratore italiano («iniziato» all'estero). L'11 maggio 1728 le autorità massoniche di Londra emisero, a suo nome, una deputation (un mandato) per la costituzione, in Napoli, di una loggia dal titolo «Perfetta Unione». Ignoriamo se le «colonne» di tale «officina» furono effettivamente «innalzate» oppure siano rimaste confinate in un progetto mai realizzato. Di certo bisognerà attendere all'incirca 15 anni per trovare traccia di una regolare loggia installata nella capitale duosiciliana. La massoneria meridionale si sviluppò, dopo la prima metà del '700, per l'intero territorio regnicolo, erigendo Templi in tutte le principali città, spesso coinvolgendo nella sua opera di proselitismo anche centri di remota periferia. Si calcola che, tra gli anni '80 e '90 del secolo XVIII, il numero delle logge nel mezzogiorno d'Italia era ben superiore alle 120 unità con migliaia di entusiasti adepti. Dopo i volumi sulla città di Napoli (II e III) e sulla Sicilia (V), le pagine del presente testo intendono illustrare un fenomeno che, malgrado ripetute condanne pontificie e governative, attecchí in profondità anche nelle estreme province (Terra di Lavoro, Molise, Abruzzi, Puglie, Basilicata e Calabria), soffermando la propria attenzione sui principali esponenti delle locali logge, in gran parte «dimenticati» o «ignorati», ma degni di essere ricordati come custodi di un'antica sapienza mediterranea e come antesignani di un risorgimento nazionale. Volume 5: La Sicilia Una fallace immagine di una Sicilia selvaggia ed incivile, stereotipo di una letteratura straniera inclina ad ottenere facili ed efficaci effetti divulgativi, ha relegato l'estremo lembo del Mezzogiorno d'Italia a semplice appendice europea dell'Africa. La grande difficoltà di accesso, attraverso le impervie Calabrie, all'isola mediterranea ha precluso, nel corso del Settecento, artisti, uomini di lettere, antiquari e giovani rampolli dell'aristocrazia del vecchio continente dal prolungare, lungo la penisola, il proprio itinerario di erudizione, concludendolo a Roma e, per i più impavidi, a Napoli. Le rovine di Pompei, Ercolano e Paestum e l'attività vulcanica dei Campi Flegrei e del Vesuvio limitano, infatti, l'estrema tappa del Grand Tour, riservandola in ogni caso a rari eletti. L'unica via percorribile per visitare la Sicilia è, per lo più, quella del mare e, malgrado imbarcazioni precarie, minacce di pirateria e rischi di burrasche, molti forestieri sbarcano nei porti insulari per affrontare una vera e propria avventura. Scortati dai «campieri», antiche figure di guardie del corpo, attraversano pianure e colline in lunghe carovane, sopportando un penoso tragitto sul dorso di muli e di cavalli, pernottando in «fondaci», conventi o, godendo della rinomata ospitalità locale, in palazzi signorili, accomunati dal quotidiano timore di spiacevoli incontri con un brigantaggio, frutto più di fantasia che di realtà. A lato di una società senza dubbio arretrata, conforme nel vecchio continente a numerosi altri esempi, spicca, all'interno di una vuota aristocrazia d'impronta feudale, una nuova generazione, intelligente e colta, pronta ad aprirsi all'emergenti idee del «secolo dei lumi». Attraverso gli scambi commerciali, i soggiorni all'estero, la lettura di gazzette e di libri, la corrispondenza epistolare, le relazioni con diplomatici, militari, mercanti e viaggiatori stranieri, anche i siciliani s'aprono, superando le circostanti acque del Mediterraneo, ad una Europa in pieno rinnovamento. Un ciclo storico sta per concludersi ed un altro è pronto a sostituirlo. Tra i protagonisti del «passaggio» non è estranea l'opera della massoneria speculativa. Un contesto che vede, anche in Sicilia, le locali logge contribuire, attraverso i propri membri, al generale processo di modernizzazione. Le biografie dei singoli «fratelli», più o meno noti, colmano con il presente volume una lacuna, frutto spesso di uno stolto pregiudizio oppure di una premeditata censura. Volume 6: Appendici. Indici generali Ruggiero di Castiglione ...grazie di cuore del Suo ultimo volume, che rinnova il piacere di una erudizione per nulla gretta, che, se Lei è un dilettante, fa onore al dilettantismo; e dico ciò a prescindere dalla indiscutibile utilità, per quelli che Lei definisce accademici e veri storici, della grande messe di informazioni che Lei prodiga nelle Sue pagine» (21 febbraio 2010). Giuseppe Galasso, Storico e uomo politico «...l'Autore, instancabile lettore, studioso di essoterismo e di simbologia, che non si definisce storico di professione, ma lo è certo per vocazione, continua un amorevole arduo percorso intrapreso anni fa: la raccolta di testimonianze sulle biografie (1620 pia o meno complete) di fratelli meridionali illustri o meno noti o del tutto sconosciuti, per restituirli alla memoria non solo della famiglia massonica» (marzo 2011). Elvira Chiosi, Università degli Studi Federico II di Napoli «...preziosissimo per chiunque voglia studiare la storia del Mezzogiorno, oltre che naturalmente della massoneria» (11 dicembre 2004). «straordinario e imprescindibile repertorio biografico» (maggio 2010). Francesco Barra, Università degli Studi di Salerno «...grazie per l'importante volume ...per l'abbondanza di informazioni archivistiche su cui è fondato ...è un'opera che in futuro sarà punto di riferimento obbligatorio» (13 marzo 2008). Jose A. Ferrer Benimeli, Universidad de Zaragoza (Espana) «...al termine della lettura, Le scrivo per esprimerLe in maniera non rituale il grandissimo interesse che ha suscitato in me la scoperta di tanta documentazione ... che non conoscevo e che mi aiuta a comprendere meglio fenomeni culturali ed editoriali settecenteschi che avevo solo tangenzialmente intercettato. Trovo che il metodo da Lei seguito, quello cioè di porre in primo piano gli uomini e le esperienza individuali che compongono quest' ampio mosaico, sia estremamente persuasivo e consenta finalmente di capire in che consistesse veramente la vita delle logge ...» (6 giugno 2011). Antonio Trampus Università Ca' Foscari di Venezia Ruggiero di Castiglione è nato a Napoli nel 1940. Pubblicista, ha insegnato alla L.U.I.S.S. e all'Università di Studi di Cassino (Frosinone). È Autore de «I segreti della magia» in collaborazione con Alberto Cesare Ambesi (1972), «A tela ordita Dio mandò il filo» (1975), «Corpus Massonicum» a ediz.: 1984; 2° ediz.: 1989; 3° ediz.: 2007), «Alle sorgenti della Massoneria» (1988), «Il maestro di Cagliostro: Luigi d'Aquino» 1° ediz.: 1989; 2° ediz. ampliata ed aggiornata: in preparazione), «Domenico Cirillo e la Massoneria di fine '700 a Napoli» (1990), «Una villa massonica nella Napoli del '700» (1996), «La Pietatella: appunti per un percorso iniziatico-alchemico nella cappella Sansevero di Napoli» (1999), i cinque volumi de «La Massoneria delle Due Sicilie e i fratelli meridionali del '700» (vol. I – 1° ediz.: 2006; 2° ediz.: 2008; vol. II - 2008; vol. III - 2010; vol. IV - 2013; e vol. V - 2011) e «Napoli, la Spina, il Santo Sepolcro e la Sindone» (2012). Già direttore responsabile del periodico di cultura e arte varia «L'Incontro delle genti», ha collaborato con molti periodici come «Arcana», «Hiram», «il Grande Ponte» e «Tradizione».



La Massoneria Nelle Due Sicilie Vol Iii


La Massoneria Nelle Due Sicilie Vol Iii
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Author : Ruggiero Di Castiglione
language : it
Publisher: Gangemi Editore Spa
Release Date : 2014-09-13T00:00:00+02:00

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Titoli della stessa collana: La Massoneria nelle Due Sicilie e i fratelli meridionali del '700 Vol. I 978-88-492-1029-3 La massoneria nelle due Sicilie e i fratelli meridionali del '700 Vol. II (città di Napoli) 978-88-492-1379-9 Malgrado uno splendido sole estivo, Napoli si destò, il 27 luglio 1789, sotto una cappa di piombo. Le prime sconvolgenti notizie sui moti parigini erano, infatti, pervenute all'attonita corte borbonica che, investita all'improvviso da un lontano evento, era ben consapevole delle inevitabili ripercussioni sul futuro assetto europeo. La possibilità di un imminente coinvolgimento del Regno delle Due Sicilie nel disegno rivoluzionario suscitò un vero e proprio senso di panico nel governo. Estirpare alla radice l'innesto delle nuove ideologie eversive, onde evitare il loro attecchimento all'interno della Nazione, divenne il principale obiettivo dell'autorità inquirente. Il nemico da abbattere venne, ben presto, individuato nella massoneria, i cui membri erano, da sempre, aperti alle nuove istanze riformatrici del '700. Il real editto del 3 novembre 1789 contro i liberi muratori fu la naturale conclusione di una campagna denigratoria orchestrata da una magistratura e da una polizia asservite al potere centrale, sobillate, tra l'altro, da un clero assetato di rivincita, dopo anni di politica anticuriale. Malgrado il generale risentimento per un provvedimento ingiusto, le logge regolari, in gran parte fedeli alla corona (i Nazionali di Diego Naselli dei principi di Aragona e i Provinciali di Cesare Pignatelli, duca di Rocca Mandolfa e di San Demetrio), furono immediatamente demolite dai rispettivi Gran Maestri. Anche le altre logge, le cosiddette spurie (Jerocades, principe di Sansevero, principe di Strongoli, Testaferrata), rispettarono le sovrane disposizioni. L'ordinanza di Ferdinando IV innestò, però, due gravi ed irreversibili processi. Il primo fu quello di respingere una parte dei fratelli, già leali servitori dell'ordinamento monarchico, verso posizioni d'intransigente autodifesa, spesso collimanti con lo spirito rivoluzionario e repubblicano d'oltralpe, e il secondo di generare un'incontrollabile dispersione dei singoli massoni verso forme di organizzazione più o meno clandestina (dalle accademie ai salotti culturali, dai cenacoli alle conversazioni). Solo dopo l'arrivo (16 dicembre 1792), nella rada di Napoli, della flotta francese, guidata dal fratello Latouche-Tréville, si concretizzò, dapprima nella capitale e poi in provincia, un'effettiva opposizione al regime borbonico. Alcuni giovani massoni sostituirono, sulle ceneri dell'antica istituzione latomica, la loggia con un modello associativo che, importato dalla Francia, era destinato essenzialmente alla lotta politica. Privo di formalità ritualistica e franco da dottrine di carattere iniziatico e spirituale, il club rappresentò un valido strumento cospirativo, i cui membri furono protagonisti dei futuri eventi della storia meridionale, dalla cosiddetta congiura giacobina del '94 alla Repubblica Napoletana del '99. Ineluttabile sarà l'epilogo di tale metamorfosi (o profanazione, secondo i princípi massonici): un bagno di sangue, ovvero un icastico atto di purificazione. Ruggiero di Castiglione è nato a Napoli nel 1940. Pubblicista, ha insegnato alla L.U.I.S.S. e all'Università di Studi di Cassino (Frosinone). È Autore de I segreti della magia, in collaborazione con Alberto Cesare Ambesi (1972), A tela ordita Dio mandò il filo (1975), Corpus Massonicum (1a ediz.: 1984; 2a ediz.: 1989; 3a ediz.: 2007), Alle sorgenti della Massoneria (1988); Il maestro di Cagliostro: Luigi d'Aquino (1989); Domenico Cirillo e la Massoneria di fine '700 a Napoli (1990); Una villa massonica nella Napoli del '700 (1996); La Pietatella: appunti per un percorso iniziatico-alchemico nella cappella Sansevero di Napoli (1999); e i primi due volumi de La Massoneria nelle Due Sicilie e i fratelli meridionali del '700 (1a ediz. 2006; 2a ediz.: 2008). Già direttore responsabile del periodico di cultura e arte varia L'incontro delle genti, ha collaborato con molte riviste specializzate come Arcana ed Hiram. Ha partecipato a numerosi convegni internazionali. Alcuni suoi contributi sulla Repubblica Napoletana del '99 sono stati letti a Nizza e a Parigi presso importanti centri letterari. È presidente dell'Associazione Culturale VIRBIO e della Biennale per i Giovani Artisti Campani (giunta alla 4a edizione), nonché vice-presidente nazionale della L.I.D.U. (Lega Italiana dei Diritti dell'Uomo).



Ginevra O L Orfana Della Nunziata


Ginevra O L Orfana Della Nunziata
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Author : Antonio Ranieri
language : it
Publisher: eBook Free
Release Date : 2014-10-25

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Al lettore L'autore dichiara che, come non ha inteso di ritrarre in questo libro i costumi della Nunziata in particolare, ma, tolta quindi l'occasione, quelli di tutta la città di Napoli in generale, così non ha inteso né anche di ritrarvi nessun uomo in atto, ma molte nature d'uomini in idea. E però, di chiunque fosse, cui paresse di raffigurarsi in qualcuno dei ritratti che quivi s'incontrano, egli direbbe, a uso di Fedro: Stulte nudabit animi conscientiam. Notizia intorno alla Ginevra Non si appartiene a me di giudicare questo libro. Il supremo giudice dei libri, è il tempo. Un libro può essere tre cose: una cosa nulla, una cosa rea, una cosa buona. Il tempo risponde con un immediato silenzio alla prima; con un meno immediato alla seconda; con una più o meno continua riproduzione alla terza. E il suo giudizio è inappellabile. Nondimeno, poiché fu sì fitto e sì lungo il silenzio in cui ci profondarono i nostri confederati tiranni, da potersi veramente affermare, che solamente pochissimi, non modo aliorum, sed etiam nostri, superstites sumus, parmi indispensabile che il nuovo lettore non ignori la storia del libro ch'ora viene innanzi. Fra il 1830 e il 1831, esule ancora imberbe, capitai in Londra, o, più tosto, mi capitò in Londra alle mani un aureo lavoro d'un altro esule, assai più riguardevole e provetto di me, il conte Giovanni Arrivabene: nel quale egli mostrava partitamente tutto quanto quella gran nazione ha trovato, in fatto di pubblica beneficienza, per lenire, se non guarire del tutto, quelle grandi piaghe che le sue medesime instituzioni le hanno aperte nel fianco. Alcuna volta, il cortesissimo autore, più di frequente, il suo giudizioso volume, mi fu guida e scorta nelle mie corse per quegli ospizi. Ed allettato da sì generosa mente a sì generosi studi, li perseverai per quasi tutta Europa, e preparai e dischiusi l'animo a quei grandi dolori, ed a quelle più grandi consolazioni, che l'uomo attinge, respettivamente, dallo spettacolo dei mali dei suoi fratelli più poveri, e da quello delle nobilissime fatiche e dei quasi divini sforzi di coloro che si consacrano a medicarli. Surse finalmente per me il grande νόςτιμον ᾖμαρ, il gran dì del ritorno. Mia madre (quel solo tesoro d'inesausta gioia e d'implacato dolore, secondo che il Fato lo concede o lo ritoglie al mortale) non era più. Essa aveva indarno chiamato a nome il figliolo nell'ora suprema, che l'era battuta ancora in fiore. E quel bisogno di effondersi e di amare, che, secondo l'antica sapienza, dove non ascenda o discenda, si sparge ai lati e si versa su i fratelli, mi rimenò ai più poveri di essi, negli ospizi... negli ospizi di Napoli, che s'informavano inemendabilmente dal prete e dal Borbone. Io vidi, e studiai, l'ospizio dei Trovatelli, che quivi si domanda, della Nunziata: e scrissi le carte che seguiranno. E ch'io dicessi la verità, lo mostrarono le prigioni ove fui tratto, e dove, a quei tempi, la verità s'espiava. Ve n'era, nel libro, per la Polizia e per l'Interno: benché assai meno di quel che all'una ed all'altro non fosse dovuto. Francesco Saverio Delcarretto e Niccolò Santangelo, ministri, l'uno dell'una, l'altro dell'altro, vanitosi amendue, e nemicissimi fra loro (né dirò più di due morti), si presero amendue di bella gara; prima di opprimermi; poi, di rappresentare, l'uno, più furbo, lo scagionato, quasi morso solo l'altro; l'altro, più corrivo, l'inesorabile, quasi morso lui solo: e, dopo aver domandato, prima, amendue di conserto, isole ed esilii; poi, il più furbo, una pena rosata, il più corrivo, il manicomio; Ferdinando secondo, furbissimo fra i tre, mi mandò, dove solo non potevo più nuocere, a casa. Ma le furie governative furono niente a quelle dei preti; dei quali, ritorcendo un motto famoso, si può affermare francamente, che, ovunque sia un'ignobile causa a sostenere, quivi sei certissimo di doverteli trovare fra i piedi. Un Angelo Antonio Scotti, nel suo cupo fondo, ateo dei più schifosi, e, palesemente, autore d'un catechismo governativo, onde Gladstone trasse l'invidioso vero, che il governo borbonico era la negazione di Dio, s'industriava, dalla cattedra e dal pergamo, di fare, del sognato dritto divino dei principi, una nuova e odierna maniera di antropomorfismo. Questo prete cortese, ch'era come il Gran Lama di tutta l'innumerabile gesuiteria EXTRA MUROS, per mostrarsi di parte, corse, co' suoi molti neòfiti, tutte le librerie della città, bruciando il libro ovunque ne trovava copie. Poi, in un suo conventicolo dai Banchi Nuovi, sentenziò solennemente, ch'era bene di bruciare il libro, ma che, assai migliore e più meritorio, sarebbe stato di bruciare l'autore a dirittura. Ed, in attendendo di potermi applicare i nuovi sperati roghi di carbon fossile (ch'è la più viva aspirazione di questa genia), mi denunziò nella Rivista gesuitica la Scienza e la Fede (nobile madre della Civiltà Cattolica) come riunitore d'Italia e, di conseguenza, bestemmiatore di Dio; appunto in proposito di un libro, nel quale, per mezzo della purificazione della creatura, io m'era più ferventemente studiato di sollevare tutti i miei pensieri al Creatore! Ma, qualunque fosse stata l'imperfezione mia e del mio libricciuolo, la Gran Fonte di ogni bene non lasciò senza premio la nobiltà o l'innocenza dell'intenzione. L'onnipotenza dell'opinione pubblica, ch'è la più bella e più immediata derivazione dell'onnipotenza divina, dileguò vittoriosamente tutti que' tetri ed infernali fantasmi. E fatto che fu il sereno intorno, seguì quel miracolo consueto, contra il quale si rompe ogni di qualunque più duro scetticismo. Che, come Dio sa servirsi insino delle stesse perverse passioni degli uomini, e, in somma, insino del male, per asseguire il bene; così, prima, l'amministrazione accagionata, per iscagionar se e rovesciare sopra me il carico di mentitore, poi, le susseguenti, per mostrare se ottime e le precedenti pessime, vennero, di mano in mano, alleggerendo quelle ineffabili miserie. In tanto che, scorsi molti anni, quibus invenes ad senectutem, senes prope ad ipsos exactae aetatis terminos, PER SILENTIUM, venimus; un dì (correva, credo, il cinquantotto) camminando penseroso per la via della Nunziata, ed avendo la mente rivolta assai lontano dalle care ombre della mia giovinezza (fra le quali la Ginevra fu la carissima); un bravo architetto, il cavalier Fazzini, mi chiamò, per nome, dal vestibolo dell'ospizio, ch'era tutto in restauro. E mostrandomi un esemplare del libro, ch'aveva alle mani (e che, a un tratto, mi sembrò come una cara larva che tornasse a salutarmi di là donde mai non si torna!), m'invitò di venir dentro, e di riscontrare se tutto era stato attuato secondo l'intendimento del volume perseguitato! Distrutta la prima nitida e correttissima edizione, la cupidità ne partorì una seconda, che il pericolo rendette grossolana e scorretta, e che il desiderio e la persecuzione consumarono di corto. Ora compie il ventunesim'anno che qualche esemplare strappato n'è pagato una cosa matta. E l'ottenere quello sopra il quale è seguita questa terza edizione, è stato un miracolo dell'amicizia. Torino a dì 1 gennario MDCCCLXII. Antonio Ranieri



La Giovinezza Di Francesco De Sanctis


La Giovinezza Di Francesco De Sanctis
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Author : Francesco De Sanctis
language : en
Publisher: Legare Street Press
Release Date : 2022-10-27

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The Book Of The Courtier


The Book Of The Courtier
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Author : Baldassare Castiglione
language : en
Publisher: Courier Corporation
Release Date : 2012-03-07

The Book Of The Courtier written by Baldassare Castiglione and has been published by Courier Corporation this book supported file pdf, txt, epub, kindle and other format this book has been release on 2012-03-07 with History categories.


An insider's view of court life during the Renaissance, here is the handiwork of a 16th-century diplomat who was called upon to resolve the differences in a war of etiquette among the Italian nobility.



Women In Italian Renaissance Culture And Society


Women In Italian Renaissance Culture And Society
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Author : Letizia Panizza
language : en
Publisher: Routledge
Release Date : 2017-12-02

Women In Italian Renaissance Culture And Society written by Letizia Panizza and has been published by Routledge this book supported file pdf, txt, epub, kindle and other format this book has been release on 2017-12-02 with History categories.


"An impressive collection of 29 essays by British, American and Italian scholars on important historical, artistic, cultural, social, legal, literary and theatrical aspects of women's contributions to the Italian Renaissance, in its broadest sense. Many contributions are the result of first-hand archival research and are illustrated with numerous unpublished or little-known reproductions or original material. The subjects include: women and the court ( Dilwyn Knox, Evelyn S Welch, Francine Daenens and Diego Zancani ); women and the church ( Gabriella Zarri, Victoria Primhak, Kate Lowe, Francesca Medioli and Ruth Chavasse ); legal constraints and ethical precepts ( Marina Graziosi, Christine Meek, Brian Richardson, Jane Bridgeman and Daniela De Bellis ); female models of comportment ( Marta Ajmarm Paola Tinagli and Sara F Matthews Grieco ); women and the stage ( Richard Andrews, Maggie Guensbergberg, Rosemary E Bancroft-Marcus ); women and letters ( Diana Robin, Virginia Cox, Pamela J Benson, Judy Rawson, Conor Fahy, Giovanni Aquilecchia, Adriana Chemello, Giovanna Rabitti and Nadia Cannata Salamone )."



Southern France From The Loire To The Spanish And Italian Frontiers Including Corsica


Southern France From The Loire To The Spanish And Italian Frontiers Including Corsica
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Author : Carl Baedeker
language : en
Publisher:
Release Date : 1891

Southern France From The Loire To The Spanish And Italian Frontiers Including Corsica written by Carl Baedeker and has been published by this book supported file pdf, txt, epub, kindle and other format this book has been release on 1891 with categories.




The Image Of Man


The Image Of Man
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Author : George L. Mosse
language : en
Publisher: Oxford University Press
Release Date : 1998-10-08

The Image Of Man written by George L. Mosse and has been published by Oxford University Press this book supported file pdf, txt, epub, kindle and other format this book has been release on 1998-10-08 with History categories.


What does it mean to be a man? What does it mean to be manly? How has our notion of masculinity changed over the years? In this book, noted historian George L. Mosse provides the first historical account of the masculine stereotype in modern Western culture, tracing the evolution of the idea of manliness to reveal how it came to embody physical beauty, courage, moral restraint, and a strong will. This stereotype, he finds, originated in the tumultuous changes of the eighteenth century, as Europe's dominant aristocrats grudgingly yielded to the rise of the professional, bureaucratic, and commercial middle classes. Mosse reveals how the new bourgeoisie, faced with a bewildering, rapidly industrialized world, latched onto the knightly ideal of chivalry. He also shows how the rise of universal conscription created a "soldierly man" as an ideal type. In bringing his examination up to the present, Mosse studies the key historical roles of the so-called "fairer sex" (women) and "unmanly men" (Jews and homosexuals) in defining and maintaining the male stereotype, and considers the possible erosion of that stereotype in our own time.