[PDF] Il Diritto Europeo Nel Dialogo Delle Corti - eBooks Review

Il Diritto Europeo Nel Dialogo Delle Corti


Il Diritto Europeo Nel Dialogo Delle Corti
DOWNLOAD

Download Il Diritto Europeo Nel Dialogo Delle Corti PDF/ePub or read online books in Mobi eBooks. Click Download or Read Online button to get Il Diritto Europeo Nel Dialogo Delle Corti book now. This website allows unlimited access to, at the time of writing, more than 1.5 million titles, including hundreds of thousands of titles in various foreign languages. If the content not found or just blank you must refresh this page



Il Diritto Europeo Nel Dialogo Delle Corti


Il Diritto Europeo Nel Dialogo Delle Corti
DOWNLOAD
Author : Roberto Cosio
language : it
Publisher: Giuffrè Editore
Release Date : 2013

Il Diritto Europeo Nel Dialogo Delle Corti written by Roberto Cosio and has been published by Giuffrè Editore this book supported file pdf, txt, epub, kindle and other format this book has been release on 2013 with Law categories.




L Armonizzazione Del Diritto Europeo Il Ruolo Delle Corti


L Armonizzazione Del Diritto Europeo Il Ruolo Delle Corti
DOWNLOAD
Author : Paolo Gallo
language : it
Publisher: Ledizioni
Release Date : 2018-02-19

L Armonizzazione Del Diritto Europeo Il Ruolo Delle Corti written by Paolo Gallo and has been published by Ledizioni this book supported file pdf, txt, epub, kindle and other format this book has been release on 2018-02-19 with Law categories.


La partecipazione del prof. Christian von Bar, promotore dello studio accademico alla base del Draft Common Frame of Reference, a un incontro organizzato a Torino il 7 ottobre 2016 è stata lo stimolo che ha dato vita a questo lavoro volto a indagare il ruolo della giurisprudenza nell’interpretazione e nell’armonizzazione del diritto privato europeo. Anche per queste ragioni siamo particolarmente grati al Professore per aver accettato di scrivere la prefazione al volume. Il Quaderno si divide in due sezioni: nella prima, intitolata L’armonizzazione e l’uniformazione del diritto privato europeo, si affronta il tema del rapporto tra le corti UE, le corti nazionali e le autorità amministrative e quello del contributo che il progetto del Draft Common Frame of Reference ha dato al processo di armonizzazione del diritto privato europeo; la seconda sezione, invece, è dedicata al ruolo che, nel suddetto processo di armonizzazione, hanno giocato le Corti; particolare rilievo a questo riguardo hanno assunto prima la comparazione giuridica e in seguito proprio il DCFR. In questa sezione si dimostra come, in molti altri paesi europei, il ricorso alle soluzioni prospettate dal Draft abbia contribuito in modo decisivo all’evoluzione giurisprudenziale del diritto privato nazionale.



I Controlimiti Al Primato Del Diritto Dell Unione Europea Nel Dialogo Tra Le Corti


I Controlimiti Al Primato Del Diritto Dell Unione Europea Nel Dialogo Tra Le Corti
DOWNLOAD
Author : Daniele Pellegrini
language : it
Publisher: Firenze University Press
Release Date : 2021

I Controlimiti Al Primato Del Diritto Dell Unione Europea Nel Dialogo Tra Le Corti written by Daniele Pellegrini and has been published by Firenze University Press this book supported file pdf, txt, epub, kindle and other format this book has been release on 2021 with Law categories.


Il volume analizza la teoria dei «controlimiti» al primato del diritto dell’Unione europea alla luce delle evoluzioni che hanno caratterizzato il quadro normativo e giurisprudenziale comunitario negli ultimi decenni. La tematica oggetto d’indagine diventa l’asse problematico lungo il quale l’autore verifica «se» ed «in quale misura» il sistema di cooperazione giudiziaria basato sul meccanismo del rinvio pregiudiziale ex art. 267 TFUE possa consentire una rilettura del sindacato di costituzionalità sui controlimiti e, più in generale, agevolare la composizione dei conflitti interordinamentali. L’esame incrociato delle prospettive coinvolte permette di dimostrare l’esistenza di un dialogo tra le Corti d’Europa e di approfondire le tecniche decisorie impiegate dalle Corti costituzionali degli Stati membri quando gli elementi identificativi e irrinunciabili degli ordinamenti nazionali sono esposti a rischio di degradazione per effetto della preminenza del diritto sovranazionale. Così, la ricerca individua, caso per caso, il bilanciamento di valori effettuato a livello giurisprudenziale, ove la necessità di assicurare effettiva e uniforme applicazione del diritto dell’Unione europea è mitigata dall’esigenza di salvaguardare i principi costituzionali fondamentali degli Stati membri.



Il Nodo Gordiano Tra Diritto Nazionale E Diritto Europeo


Il Nodo Gordiano Tra Diritto Nazionale E Diritto Europeo
DOWNLOAD
Author : Falletti Elena
language : it
Publisher: Cacucci Editore S.a.s.
Release Date : 2012

Il Nodo Gordiano Tra Diritto Nazionale E Diritto Europeo written by Falletti Elena and has been published by Cacucci Editore S.a.s. this book supported file pdf, txt, epub, kindle and other format this book has been release on 2012 with Law categories.


Premessa. Parte generale Pluralità delle fonti ed unitarietà dell’ordinamento, di E. Lupo. Addio ai “controlimiti”? (Per una tutela della identità nazionale degli Stati membri dell’Unione Europea nella cooperazione tra le Corti), di R. Caponi. La cittadinanza come ‘cuore federale’ dell’Unione, di L. Moccia. I diritti fondamentali, la cittadinanza europea, le prospettive dell’Europa, di E. Paciotti. La responsabilità civile del giudice nell’ordinamento integrato, di V. Piccone. La disciplina pubblica del biodiritto, di S. Rodotà. La tutela europea dei diritti fondamentali e il giudice italiano, di V. Sciarabba. Diritto civile e del lavoro Solidarietà, coesione, diritti fondamentali nel calvario istituzionale dell’Unione, di G. Bronzini. Il dialogo (inconsapevole) delle Corti nazionali e sovranazionali a proposito del matrimonio di coppie omosessuali, di R. Conti.L’Europa dei diritti e il ruolo delle Corti nella tutela dei diritti fondamentali: il caso della Legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita, di M. P. Costantini. Ragione naturale ed artificiale nel matrimonio per le coppie dello stesso sesso, di E. Falletti. Gruppi organizzati e relazioni collettive. Una nuova sfida per l’ordinamento multilivello, di S. Sciarra. Diritto penale e amministrativo Brevi riflessioni sul rapporto tra diritti fondamentali e ordinanze prefettizie di necessità ed urgenza, di D Bauduin e E. Falletti. Nuovi sviluppi nell’armonizzazione delle garanzie processuali: il diritto all’informazione nei procedimenti penali, di V Bazzocchi. Il ne bis in idem europeo nella giurisprudenza della Corte di Giustizia, di R. Calò. Dalla Carta dei Diritti alla costruzione dell’Europa, di V. Dastoli. La Corte Costituzionale nega la natura giudiziaria di Eurojust: una pronuncia discutibile, di G. De Amicis. La sfida della costruzione di un sistema giuridico che resista alla prova del tempo nel settore della cooperazione informativa, di T. Magno. Il problema del pubblico ministero. Le linee di tendenza più recenti nel dibattito internazionale, di V. Monetti. Cultura dei diritti e strumenti democratici in Italia e in Europa, di P. Morosini. Tecniche di costruzione di uno spazio penale europeo. In tema di riconoscimento reciproco delle decisioni giudiziarie e armonizzazione delle garanzie procedurali, di N. Parisi. L’obbligo di presenza dell’imputato. Un anacronismo, di K Volk. Diritto processuale: la svolta della mediazione Mediazione e accesso alla giustizia, di G. Armone. La mediazione in Europa ed in Italia: il “punto” della situazione, di A. Di Florio. Sulla mediazione penale e la giustizia riparativa, una sollecitazione europea per il legislatore nazionale, di G. Diotallevi. Teoria generale e mediazione penale, di U. Pioletti. Note conclusive, di L. Marini.



Sovranismo Ed Europeismo Nel Dialogo Fra Corti Di Giustizia


Sovranismo Ed Europeismo Nel Dialogo Fra Corti Di Giustizia
DOWNLOAD
Author : Francesco Paolo Garzone
language : it
Publisher: Key Editore
Release Date : 2023-06-25

Sovranismo Ed Europeismo Nel Dialogo Fra Corti Di Giustizia written by Francesco Paolo Garzone and has been published by Key Editore this book supported file pdf, txt, epub, kindle and other format this book has been release on 2023-06-25 with Law categories.


Lo studio si propone di promuovere la lettura delle pronunce del giudice sovranazionale e dimostrare come al dialogo fra le Istituzioni elettive dell’Unione Europea e degli Stati membri si intrecci anche un “dialogo fra Corti di giustizia”. Attraverso la lettura di recenti sentenze valorizza la centralità nel diritto della giurisprudenza europea, misurandone l’incidenza nell’ordinamento interno nei variegati ambiti di tutela della Cedu e delle fonti di diritto comunitario: le misure di prevenzione personale; la confisca; l’ambiente; la libertà di espressione, in particolare sulla stampa e sui social network; il diritto all’oblio su internet; l’ergastolo ostativo; le perquisizioni a carico degli avvocati; la redazione del ricorso per cassazione; il principio del ne bis in idem; la conservazione generalizzata dei dati relativi al traffico telefonico (data retention). Con lo stesso nome dell’opera l’autore ha da tempo costituito sul canale facebook un “gruppo” di lavoro, aperto al contributo attivo di idee anche da parte del Lettore ed in grado di imprimere un’accelerazione verso un modello sempre più efficace di relazioni non solo politiche ma anche giuridiche fra i cittadini e l’UE.



Il Primato Del Diritto Dell Unione Europea Negli Ordinamenti Nazionali Quo Vadis


Il Primato Del Diritto Dell Unione Europea Negli Ordinamenti Nazionali Quo Vadis
DOWNLOAD
Author : Irene Pellegrini
language : it
Publisher: Europa Edizioni
Release Date : 2019-05-31

Il Primato Del Diritto Dell Unione Europea Negli Ordinamenti Nazionali Quo Vadis written by Irene Pellegrini and has been published by Europa Edizioni this book supported file pdf, txt, epub, kindle and other format this book has been release on 2019-05-31 with Young Adult Nonfiction categories.


Il primato del diritto dell'Unione Europea negli ordinamenti nazionali: quo vadis?: Il principio del primato del diritto dell'Unione europea su quello nazionale sancisce la capacità, propria dell'ordinamento giuridico euro-unitario e assente in tutti gli altri sistemi sovranazionali o internazionali, di impedire l'applicazione di una disposizione del diritto interno degli Stati membri qualora questa, nel corso di un giudizio, si palesi in contrasto con una norma europea ad essa anteriore o successiva. Da mera regola non scritta, nel corso dei decenni esso ha assunto uno spessore sempre maggiore, sino a diventare tanto importante da legarsi fatalmente allo stesso processo di integrazione europea: risultato, questo, cui si è giunti soprattutto grazie al dialogo - non sempre pacifico - fra Corte di Giustizia e Corti costituzionali nazionali. Queste ultime, infatti, spesso si sono duramente opposte alla piena accettazione del principio in parola, ponendovi condizioni e limiti a protezione di valori costituzionali considerati intangibili: specialmente negli ultimi anni, tale tendenza ha peraltro assunto caratteri così incisivi da far supporre che l'integrazione europea sia giunta al suo "massimo limite sopportabile". Primato, integrazione e loro limiti sono dunque i concetti chiave del presente lavoro, il quale, attraverso un'analisi del percorso giurisprudenziale compiuto dalla Corte di Giustizia nell'arco dell'intera vita dell'Unione, si propone di dimostrare come principio del primato ed effettività del diritto europeo vanno di pari passo con la volontà dimostrata dagli Stati membri - incarnati, in questa sede, dalle loro Corti costituzionali - di proseguire



La Durata Ragionevole Dei Processi Nel Dialogo Tra Giudici Italiani Ed Europei


La Durata Ragionevole Dei Processi Nel Dialogo Tra Giudici Italiani Ed Europei
DOWNLOAD
Author : Cecilia Sanna
language : it
Publisher: Giuffrè Editore
Release Date : 2008

La Durata Ragionevole Dei Processi Nel Dialogo Tra Giudici Italiani Ed Europei written by Cecilia Sanna and has been published by Giuffrè Editore this book supported file pdf, txt, epub, kindle and other format this book has been release on 2008 with Law categories.




Corti Europee E Democrazia


Corti Europee E Democrazia
DOWNLOAD
Author : Giovanni Pitruzzella
language : it
Publisher: EGEA spa
Release Date : 2019-08-21T00:00:00+02:00

Corti Europee E Democrazia written by Giovanni Pitruzzella and has been published by EGEA spa this book supported file pdf, txt, epub, kindle and other format this book has been release on 2019-08-21T00:00:00+02:00 with Law categories.


Come si collocano le Corti, organi che rivestono tradizionalmente un ruolo di garanzia negli stati democratici fondati sul principio di separazione dei poteri, di fronte alla crisi della rule of law e all’emergere di pulsioni autoritarie e sovraniste? Possono ancora rappresentare il baluardo a difesa della legalità dello stato costituzionale? Ed esistono, nelle costituzioni così come nel diritto europeo, degli anticorpi che consentono di respingere le crescenti minacce cui è esposta la loro indipendenza? Il volume si propone di esplorare lo stato attuale e le prospettive di sviluppo degli organi di giustizia all’interno delle democrazie in crisi, allargando lo sguardo alle esperienze che a livello europeo testimoniano l’arretramento dai principi della rule of law. Senza trascurare il confronto con i presidi che gli ordinamenti finora in grado di preservare la tenuta democratica hanno saputo sperimentare, in un contesto in cui sempre più sulle corti si adombra il pericolo di una trasformazione da organi di garanzia a organi di collaborazionismo.



National Judges And The Case Law Of The Court Of Justice Of The European Union


National Judges And The Case Law Of The Court Of Justice Of The European Union
DOWNLOAD
Author : Anna Maria Mancaleoni
language : en
Publisher: Roma TrE-Press
Release Date : 2021-01-14

National Judges And The Case Law Of The Court Of Justice Of The European Union written by Anna Maria Mancaleoni and has been published by Roma TrE-Press this book supported file pdf, txt, epub, kindle and other format this book has been release on 2021-01-14 with categories.


L’impatto del diritto dell’Unione europea sugli Stati membri si concretizza, in misura determinante, tramite regole e principi dettati dalla Corte di giustizia e destinati a essere applicati dai giudici nazionali. Il buon funzionamento del complesso sistema derivante dall’interazione tra l’ordinamento dell’Unione e i singoli Stati membri presuppone, pertanto, un rapporto costruttivo tra la Corte di giustizia e le corti nazionali. Muovendo da tale premessa, il volume affronta le problematiche inerenti al ‘dialogo’ tra tutte le corti nazionali (di merito, supreme, costituzionali) e la Corte di giustizia. A tal fine sono stati chiamati a esprimersi, prima di tutto, gli stessi giudici che ne sono protagonisti: a questi ultimi è stato chiesto di illustrare, a partire dalla propria esperienza, le difficoltà di comunicazione, in senso ampio, riscontrate nel dialogo con la Corte di giustizia. Alla voce dei giudici si aggiunge, quindi, quella dei professori specializzati nel diritto comparato ed europeo.



Diritto Dell Unione Europea E Giudizio In Via Principale


Diritto Dell Unione Europea E Giudizio In Via Principale
DOWNLOAD
Author : Davide Paris
language : it
Publisher: G Giappichelli Editore
Release Date : 2017-11-27

Diritto Dell Unione Europea E Giudizio In Via Principale written by Davide Paris and has been published by G Giappichelli Editore this book supported file pdf, txt, epub, kindle and other format this book has been release on 2017-11-27 with Law categories.


Nella dottrina italiana, il giudizio di legittimità costituzionale delle leggi in via principale sembra scontare da sempre una considerazione minore rispetto al giudizio in via incidentale. Pur se sotto il profilo quantitativo il divario fra i due giudizi si è notevolmente ridotto negli anni più recenti, e nonostante si possa cogliere una certa evoluzione anche sotto il profilo della “qualità” costituzionale delle questioni decise nel giudizio in via principale, che eccedono talvolta i confini della mera ripartizione delle competenze fra Stato e Regioni per toccare problematiche attinenti ai diritti fondamentali e allo stato di diritto, sembra tuttavia persistere, a torto o a ragione, l’idea che esso rappresenti “una sorta di genere minore” fra le competenze della Corte costituzionale.Può succedere allora che a una tematica ampiamente indagata in relazione al giudizio in via incidentale venga per contro dedicata un’attenzione decisamente inferiore in relazione al giudizio in via principale. È questo il caso del rapporto fra diritto comunitario e giustizia costituzionale e, più specificamente, della possibilità di invocare il primo come parametro di legittimità costituzionale nel giudizio sulle leggi. Numerosissimi studi hanno indagato a fondo i più diversi aspetti del problematico rapporto fra controllo accentrato di costituzionalità in via incidentale e controllo diffuso della conformità delle leggi al diritto comunitario, così come definito dalla fondamentale e tutt’ora attuale sentenza 170/1984. Al contrario, la stessa attenzione non è stata dedicata a quella giurisprudenza costituzionale che, ormai da oltre vent’anni, pacificamente ammette che il diritto europeo possa fungere da parametro interposto di legittimità costituzionale delle leggi nel giudizio in via principale.Certamente non sono mancati numerosi e pregevoli commenti alle principali sentenze di questa linea giurisprudenziale, così come nelle opere dedicate all’interazione fra diritto costituzionale e diritto comunitario viene generalmente dedicato un certo spazio all’analisi dei capisaldi di questa giurisprudenza . Il tema non è però stato ancora oggetto di uno studio sistematico, che esamini quale effettiva applicazione sia stata fatta della possibilità di controllare la conformità delle leggi al diritto dell’Unione nel giudizio in via principale, e quali specifici problemi, limiti e potenzialità siano emersi quando a fungere da parametro del giudizio astratto di legittimità costituzionale delle leggi è appunto una disposizione di diritto dell’Unione europea.È precisamente questo l’obiettivo che si prefigge il presente lavoro, nella convinzione che il tema meriti di essere oggetto di un simile approfondimento, per almeno due ragioni.La prima ragione attiene alle dimensioni del fenomeno indagato, che non sono affatto trascurabili. Come si mostrerà nel secondo capitolo, l’invocazione del diritto europeo come parametro di legittimità costituzionale, soprattutto nei confronti della legislazione regionale, se non costituisce la regola, di certo non rappresenta più un’eccezione. Negli ultimi dieci anni, infatti, si è riscontrato un deciso aumento in questo senso, al punto che, in prima approssimazione, si può affermare che in circa una pronuncia su cinque fra quelle rese in via principale è presente almeno una questione in cui il diritto europeo è invocato come parametro. Quanto al “tono costituzionale” delle questioni concernenti la violazione del diritto comunitario, chi scrive è ben consapevole che tematiche quali la disciplina delle ceneri di pirite, la caccia allo storno, le concessioni demaniali marittime a fine turistico-ricreativo, e altre che si incontreranno nel corso di questo lavoro, non sono esattamente le prime a venire associate mentalmente al concetto di diritto costituzionale, né quelle che immediatamente attirano l’attenzione dello studioso di questa materia. E tuttavia, dietro la tecnicità delle questioni trattate, non solo sono chiaramente riconoscibili valori e principi di sicuro fondamento costituzionale, come la tutela dell’ambiente o, ancor più, il principio di uguaglianza, ma viene anche in gioco il tema più generale dell’effettività dei vincoli al potere legislativo in un ordinamento multilivello, la cui rilevanza costituzionale è difficile da negare.La seconda ragione attiene invece al ruolo del giudice costituzionale. A partire dalla nota disputa fra Carl Schmitt e Hans Kelsen , l’appellativo di “custode” o “guardiano della Costituzione” è diventato di uso comune per definire il giudice costituzionale. Quando però accetta di giudicare la conformità delle leggi al diritto dell’Unione europea, la Corte costituzionale, più che come “guardiano della Costituzione” sembra agire appunto come “guardiano del diritto dell’Unione europea”. Da un punto di vista formale, non v’è dubbio che essa rimane pur sempre garante della sola Costituzione: è infatti la Costituzione stessa a prescrivere il rispetto dei “vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario”. Se si guarda alla sostanza del giudizio, tuttavia, è chiaro che la Corte costituzionale, più che del rispetto della Costituzione, si fa garante della conformità della legislazione al diritto generato dalle istituzioni dell’Unione europea. Questa evoluzione del ruolo del giudice costituzionale è particolarmente interessante, e non solo in relazione all’ordinamento italiano. È noto infatti che la partecipazione all’Unione europea – così come (e insieme a) l’adesione alla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, profilo che in questo studio non si prende in considerazione – ha avuto nel tempo un impatto notevolissimo sul modello accentrato di controllo di costituzionalità delle leggi . Ormai da anni, in Italia e in Europa, la dottrina si interroga su quale ruolo possa ora spettare al giudice costituzionale, in un contesto in cui il legislatore nazionale è soggetto a una pluralità di vincoli differenti che fanno capo a sistemi di controllo diversi, per cui il giudice costituzionale non è più l’istituzione giurisdizionale chiamata a far valere i limiti al potere legislativo, bensì una delle istituzioni giurisdizionali che concorrono a tale scopo. Sotto questo profilo, assegnare al giudice costituzionale il compito di garantire la conformità delle leggi non solo alla Costituzione ma anche al diritto dell’Unione europea rappresenta una prospettiva interessante e, come si vedrà, eccezionale nel quadro comparato, e come tale merita di essere indagata in profondità.Il presente lavoro si articola come segue.Il primo capitolo è essenzialmente dedicato all’analisi della giurisprudenza costituzionale che, verso la metà degli anni Novanta, ha riconosciuto la possibilità di invocare il diritto comunitario come parametro interposto della costituzionalità delle leggi nel giudizio in via principale, dando vita a un controllo accentrato della “comunitarietà” della legislazione. Vengono esaminati i (limitatissimi) precedenti, le fondamentali sentenze 384/1994 e 94/1995, e le principali linee di sviluppo successive di questo orientamento. L’analisi di questa giurisprudenza è guidata da una prospettiva ermeneutica ben definita. Come meglio si dirà, si ritiene infatti che questo orientamento giurisprudenziale non possa essere pienamente compreso utilizzando le sole lenti della dogmatica delle fonti, che difficilmente può spiegare perché il medesimo conflitto fra norma interna e norma comunitaria dia luogo a due risultati opposti a seconda del giudice di fronte al quale si presenti: non applicazione della norma interna valida di fronte al giudice ordinario e dichiarazione di illegittimità costituzionale della norma interna invalida di fronte alla Corte costituzionale. Si propone invece di esaminare questa giurisprudenza attraverso una chiave di lettura assai più pragmatica, quella della necessità di coordinare il controllo di legittimità di costituzionale delle leggi con il principio del primato e dell’effetto diretto del diritto comunitario, così come definiti dalla Corte di giustizia. Il che spiega perché la Corte costituzionale accetti di non controllare la conformità delle leggi al diritto comunitario quando questo sia impedito dal primato e dall’effetto diretto del diritto comunitario, cioè nel giudizio in via incidentale (sent. 170/1984), mentre sia ben disposta a farlo quando questo ostacolo procedurale non sussista, cioè nel giudizio in via principale (sent. 94/1995). Da questo punto di vista, la scelta della Corte costituzionale di controllare, quando possibile, la conformità della legislazione al diritto europeo rappresenta, sia in termini di approccio generale, sia in termini di risultati concreti, una scelta in controtendenza rispetto a quanto deciso dai giudici costituzionali di altri ordinamenti omogenei al nostro. Lo si mostra in conclusione del capitolo primo, prendendo in considerazione l’esperienza dei giudici costituzionali tedesco, francese e spagnolo.Il secondo capitolo è dedicato all’esame quantitativo e qualitativo della giurisprudenza costituzionale rilevante ai fini di questo studio. Dal punto di vista quantitativo emerge come, soprattutto negli ultimi dieci anni, l’invocazione del diritto dell’Unione quale parametro interposto sia ipotesi estremamente frequente, pur se il controllo della “comunitarietà” delle leggi riguarda quasi esclusivamente le leggi regionali. Un esame più attento di queste decisioni, tuttavia, mostra chiaramente come, nonostante la frequenza della sua evocazione, il diritto dell’Unione europea non risulti essere un parametro (interposto) particolarmente amato, né da parte dei ricorrenti, né da parte della Corte costituzionale. I primi lo invocano spesso in maniera generica e senza troppa convinzione; la seconda privilegia sistematicamente i parametri “interni” e, in linea generale, si risolve a valutare l’eventuale contrasto della legge con il diritto europeo solo quando non sia concretamente possibile evitare di farlo.Il terzo capitolo mette in luce le peculiarità del giudizio astratto di legittimità costituzionale delle leggi quando a essere invocata come parametro è una disposizione di diritto dell’Unione. Si sottolinea, in particolare, la difficoltà per la Corte di dover giudicare in base a un parametro di cui essa stessa non è l’interprete supremo, il che dà verosimilmente ragione della menzionata ritrosia della Corte nell’accostarsi al diritto dell’Unione. Al netto di tale difficoltà, tuttavia, questo peculiare tipo di giudizio possiede delle potenzialità specifiche che vengono esaminate facendo riferimento ad alcune vicende su cui il giudice costituzionale è stato chiamato più volte a esprimersi, talvolta cogliendo tali potenzialità, talvolta no. Si metterà in luce, in particolare, il peculiare contributo che attraverso questo giudizio la Corte costituzionale può offrire alla certezza del diritto, sia garantendo la conformità dell’ordinamento interno a quello comunitario, sia contribuendo a dare coerenza ai diversi vincoli, costituzionale ed europeo, che gravano sul legislatore e a risolvere gli eventuali casi di contrasto fra essi, sia, infine, chiarendo la portata del vincolo europeo.Nelle conclusioni, riprendendo in maniera organica diversi spunti emersi nel corso del lavoro, si muoverà una critica al menzionato atteggiamento di timidezza nell’utilizzare il diritto dell’Unione europea come parametro interposto, formulando alcune proposte per superare quelle prassi e quegli orientamenti giurisprudenziali che di fatto impediscono di valorizzare a pieno le potenzialità di questo giudizio.Due rapide osservazioni metodologiche sono necessarie per meglio chiarire la portata e il taglio del presente lavoro.Quanto all’esame della giurisprudenza costituzionale, il presente lavoro aspira alla completezza. Ci si è in altri termini riproposti di prendere in considerazione tutte le pronunce rese in sede di giudizio di legittimità costituzionale delle leggi in via principale fino al 31 dicembre 2016 in cui, in almeno una delle questioni definite, il diritto comunitario/dell’Unione europea è stato invocato come parametro interposto. Va da sé che solo una piccola parte di esse, quelle che meglio si prestano a esprimere un aspetto significativo del particolare giudizio qui studiato, sono oggetto di esame nel dettaglio nel corso di questo lavoro. Ma le considerazioni generali svolte, così come i dati riportati nel secondo capitolo, si basano sull’esame dell’intera giurisprudenza rilevante. All’individuazione delle pronunce si è provveduto innanzi tutto con ricerche testuali attraverso i motori di ricerca a disposizione sul sito web della Corte . I risultati ottenuti sono stati poi confrontati con quanto riportato nelle Relazioni annuali sulla giurisprudenza costituzionale curate dal Servizio studi della Corte e in studi ugualmente utili e accurati . Non si esclude che alcune pronunce possano essere sfuggite alla ricerca, ma i vari controlli effettuati rendono assai improbabile che lo scostamento sia di dimensioni significative. Non è alla precisione statistica, del resto, che mira questo lavoro, bensì a fornire un dato quantitativo sufficientemente attendibile che possa dare al lettore un’idea chiara delle dimensioni del fenomeno studiato. A ciò si aggiunga che, poiché questo studio si propone, fra l’altro, di mostrare che il diritto dell’Unione europea viene invocato come parametro interposto più frequentemente di quanto forse non si immagini, un eventuale errore per difetto non smentirebbe questo assunto ma semmai lo rafforzerebbe. In ogni caso, l’elenco completo delle decisioni esaminate è riportato in appendice, il che consente di sottoporre a verifica l’affidabilità della ricerca compiuta.Quanto al taglio dell’analisi, in coerenza con la chiave di lettura proposta nel primo capitolo di cui si è detto sopra, il presente lavoro segue un approccio eminentemente pragmatico. Non ci si sofferma, in particolare, sui profili di teoria generale riguardanti i rapporti fra ordinamento interno e ordinamento comunitario e sulla loro ricostruzione in termini monistici o dualistici. A questi profili di sicuro interesse scientifico già sono stati dedicati, non solo in Italia, moltissimi studi. L’obiettivo di questo lavoro è assai meno ambizioso. Esso consiste nel valutare quale effettivo impiego abbia avuto, a oltre venti anni dalla sua introduzione, la possibilità di invocare il diritto dell’Unione europea quale parametro interposto nel giudizio in via principale, quali problemi, limiti e opportunità la prassi abbia evidenziato e come fra questi si sia mosso il giudice costituzionale. Si tratta, in altri termini, di trarre un bilancio della funzione di garante del diritto europeo che da oltre due decenni il giudice costituzionale può svolgere nelle forme e nei limiti del giudizio in via principale. Un bilancio che può offrire qualche utile spunto di riflessione in un momento in cui, come si è accennato, il carattere multilivello del costituzionalismo europeo impone un ripensamento del ruolo del giudice costituzionale nazionale.